Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Nei giorni scorsi si è verificato un violento conflitto tra Israele e Palestina nella martoriata striscia di Gaza con diverse vittime dall’una e dall’altra parte. Abbiamo perciò deciso di scrivere un racconto di stretta attualità su un argomento che ha tanto colpito la coscienza collettiva. Lo abbiamo fatto ispirandoci ad una storia vera.

La polvere e la macerie si ergevano prepotenti mentre l’oscurità calava lentamente su di lui. Kadir cercava disperatamente la mano dell’amico per capire se fosse ancora vivo. Un missile israeliano aveva colpito la volta della Metropolitana ma al posto di pluriricercati terroristi c’erano solo due insignificanti pezzi del complesso puzzle di Gaza. Karim si pulì gli occhi dalla polvere per cercare di farsi un minimo di luce e capire se vi fosse una via d’uscita. Aprì una busta accanto a lui e notò che i suoi preziosi farmaci erano ancora intatti. Soddisfatto chiuse gli occhi piangendo per lo spavento.

Gaza e la storia di un incredibile amicizia

Abbiamo dedicato questo racconto di StorylIne a Gaza e al conflitto israelo-palestinese
L’unica farmacia nelle vicinanze, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Quando Kadir aprì gli occhi si rivide nuovamente fuori da Gaza, all’esterno di una farmacia la cui insegna israeliana lo lasciava non poco intimorito. Eppure il medico era stato chiaro. L’unica farmacia nelle vicinanze che aveva il farmaco utile per la malattia rara di suo nipote era quella israeliana di Yona Cohen ad Asdor. Ancora ricordava la paura al suo ingresso.Tra coloro che stanno in piedi, non sederti”, disse Yona a Kadir che, non appena entrato, si stava sedendo intimorito su una piccola sedia all’ingresso. A precederlo, come notò della divisa, c’era un ufficiale dell’Idf. “Non mi chiede se la medicina serve ad Hamas per poi denunciarmi come spia?”, chiese Kadir poco dopo sorpreso dal comportamento al quanto cordiale di Yona.

Beh anche i palestinesi sono i miei clienti e io non giudico nessuno se non me stesso”, rispose Yona. Kadir chiese scusa e rivelò i problemi di suo nipote ma Yona non si sentiva affatto offeso, anzi lo esortò a non arrendersi. Questo fu l’inizio di un rapporto che via si fece sempre più stretto con Yona. Una cosa che diventò uno sfogo necessario per le dure giornate di Kadir. A vederli sembrava che a Gaza e in Palestina non ci fosse mai stata nessuna guerra, che non si fosse mai sparato, che non esistessero tunnel e che la striscia fosse un posto come un altro. Poi due anni dopo il terrore della realtà cancellò anche questa incredibile fantasia.

Una guerra senza onore

Kadir ritornò per un attimo al presente poi accortosi del cadavere dell’uomo di Hamas che era stato costretto ad accompagnare si ricordò di una rabbia. Un disgusto che lo aveva accompagnato fino adesso. Quel giorno aveva accompagnato fino alla farmacia uno sconosciuto, probabilmente un terrorista, che, fintosi suo parente, aveva avuto il permesso di muoversi, come nuovo cliente della farmacia, dalla più gigantesca prigione a cielo aperto. Kadir aveva accettato perchè arrabbiato a causa degli sfratti dei palestinesi a Gerusalemme est che avevano fatto perdere la casa al fratello e a lui la possibilità di un lavoro ben remunerato. Aveva deciso di non dire niente a Yona.

Era come se si combattesse una guerra anche con l’amico oltre a quella che divampava tutto intorno. Avvicinatosi però alla farmacia vide l’amico israeliano vicino alla serranda chiusa. “Zitto e seguimi” disse a Kadir portando in mano una busta. “Cosa c’è? Adesso e proibito vendere anche farmaci ai palestinesi?”, chiese nervosamente Kadir. “No ma è pericoloso viaggiare con terroristi e farsi scoprire”. “Tu come lo sai?”, chiese Kadir sbalordito. “Alcuni amici dell’Idf ti hanno visto e chiesto informazioni ma io ho detto di non conoscerti “. “Perchè?”. “Meglio essere una persona saggia all’Inferno che un pazzo in paradiso”, rispose Yona,”io non combatto una guerra senza onore”. Kadir voleva abbracciare l’amico e spiegargli tutto ma in quel momento alcuni razzi cominciarono a cadere poco distanti da loro.

Non si può uccidere l’amicizia e l’amore

Abbiamo dedicato questo racconto di StorylIne a Gaza e al conflitto israelo-palestinese
Si avvicinò e lo abbracciò, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Qui c’è il necessario per tuo nipote per un mese..ora torna casa e prega il tuo dio come io pregherò il mio perchè sicuramente nessuno dei due vuole questa guerra sanguinaria”, disse Yona consegnando la busta che aveva in mano a Kadir. In quell’istante un razzo colpì un edificio vicino a loro. “Vieni andremo a rifugiarci nella Metropolitana”, disse Kadir aiutando l’amico a rialzarsi. Corsero senza fermarsi fino all‘ingresso segreto del tunnel. Appena entrarono notarono l’uomo misterioso che Kadir aveva accompagnato venire verso di loro con una pistola in mano. Non ebbe nemmeno il tempo di sparare che un altro razzo distrusse il tunnel.

Kadir pianse spaventano mentre nella sua mente ricomparivano le immagini di quella drammatica esplosione. Poi un sorriso improvviso si sviluppò sul suo volto quando si accorse che l’amico era ancora vivo. Si avvicinò e lo abbraccio baciandolo sul capo. Proprio in questa posizione li trovarono i soccorsi poco dopo. Guardandoli si capì che c’era qualcosa che una guerra non potrà mai uccidere come l’amicizia e l’amore.

Stefano Delle Cave