Black Panthers contro Suprematisti: rischio scontri nel centenario del massacro razziale peggiore della storia del Paese. Domani l’arrivo di Biden.
Da ieri si respira a Tulsa un clima di tensione. Parliamo ovviamente della vigilia del centesimo anniversario ddel Massacro di Tulsa. Si tratta di una delle più cupe e violente pagine del razzismo in America.
Inutile dire che, anche per via del poco tempo passato è una ferita ancora aperta. Il massacro infatti ebbe luogo tra il 31 maggio e il 1º giugno 1921. Ecco che quindi parliamo di una città tutt’ora provata e divisa. Città che sembra rifiutare di fare i conti con il suo passato.
Il timore di scontri in vista della ricorrenza è alto. Infatti sono già scoppiate divisioni politiche e razziali.
Non Black Panthers ma New Black Panthers:
Sabato s’è svolta la manifestazione a favore del Secondo Emendamento organizzata dal New Black Panther Party. La dimostrazione è avvenuta con i manifestanti armati che hanno chiuso le strade al grido di:
«Cosa vogliamo? Giustizia! Quando? Adesso! Come la otterremo? Con ogni mezzo necessario!»
New Black Panther Party
Sulle commemorazioni però s’è aggiunta un’ombra. Ecco che sono arrivati i gruppi politici e autorganizzati di suprematisti bianchi. Ovviamente l’obiettivo degli stessi era una contromanifestazione.
Il dipartimento per la sicurezza interna ha diffuso un’allerta immediatamente. Al suo interno comunica che le commemorazioni
«sono obiettivi attraenti per alcuni suprematisti ed estremisti bianchi violenti, motivati da ragioni razziali o etniche, per commettere violenza»
Dipartimento per la Sicurezza Interna
La polizia di Tulsa si è mobilitata e ha chiesto agli abitanti di segnalare qualunque comportamento inusuale. Il clima è quindi di crescente tensione.
Pesano anche le tensioni sugli eventi pianificati, come dimostra l’improvviso annullamento dell’atteso concerto «Remember and Rise», a cui doveva partecipare il cantante John Legend e l’attivista per afroamericana Stacey Abrams. Annullamento avvenuto per circostanze inaspettate con gli intrattenitori e i relatori, di cui ovviamente è stata la laconica spiegazione.
Il concerto:
Mentre Tulsa commemora il 100° anniversario del massacro razziale del 1921, le tensioni politiche e le divisioni razziali sono esplose. Come abbiamo specificato, Tulsa è una città ancora alle prese con il passato. Una città che sta capendo come superare in un secolo uno dei peggiori incidenti di violenza razziale nella storia degli Stati Uniti.
Ma veniamo alle dinamiche che riguardano il concerto. La commissione che organizza la commemorazione è stata denunciata da alcuni gruppi comunitari che stanno organizzando i propri eventi a Greenwood incentrati su sopravvissuti e discendenti.
In mezzo al conflitto, la città è preparata per la marcia di gruppi armati attraverso Greenwood, inclusa una dimostrazione del Secondo Emendamento del New Black Panther Party. Anche in vista, domani, dell’arrivo a Tulsa del presidente americano Joe Biden, che vuole tendere la mano alla comunità afroamericana e facilitare una riconciliazione. Proprio nel giorno in cui la città riprenderà gli scavi di una fossa comune nel cimitero di Oaklawn che potrebbe essere collegata al massacro del 1921, quando tra il 31 maggio e il 1° giugno, orde di bianchi attaccarono e distrussero con armi ed esplosivi la comunità afroamericana di Greenwood, uccidendo sino a 300 persone e lasciando 10mila neri senza casa.
Conflitti inaspriti dal caso Rowland:
Sappiamo che ci sono stati anche sfortunati incroci di eventi che hanno inasprito le tensioni. I tumulti scoppiarono dopo un evento in particolare.
La storia è di un giovane afroamericano, Dick Rowland. Una storia che abbiamo sentito spesso: Dick venne arrestato e accusato di violenza sessuale contro Sarah Page. Sarah è inevece una 17enne bianca. Era addetta agli ascensori in un edificio commerciale. L’evento è tragico e atroce e non si può negare. Tuttavia da questo tremendo evento s’è scaturita una spirale di violenza che fa riflettere su come la cultura, la classe e la razza possono influenzare il giudizio di un evento. Come uno stupro è diventato uno scontro razziale.
Una folla di centinaia di bianchi si radunò fuori dal carcere dove era rinchiuso Rowland. Lì 75 afroamericani, di cui alcuni armati, si diressero verso la prigione per impedire che il ragazzo fosse linciato. A quel punto iniziò uno scontro a fuoco tra i due gruppi in cui morirono dieci bianchi e due neri: fu l’inizio delle violenze di un gruppo di bianchi, che la notte e il mattino seguente invasero il quartiere uccidendo gli abitanti e dando fuoco a case e a negozi.