Nel Metropolitan Today di oggi ricordiamo un evento molto importante: la nascita del primo cinema drive in della storia. Il 6 giugno 1933, negli Stati Uniti, Richard Hollingshead Jr. ha un’idea geniale.

Per chi non lo sapesse, il cinema drive in è una forma di intrattenimento diventata molto popolare nella cultura degli anni ’60. Nasce negli Stati Uniti, ma fa presto a spopolare in tutto il mondo. Si tratta infatti di una proiezione all’aperto, dove si guarda il film in macchina, in un parcheggio, attraverso la proiezione su un grande schermo. Ma l’inventore del drive in era partito proprio dalla base: un grande spazio aperto, un telo dove proiettare il film, e una sedia su cui sedersi. Letteralmente, il cinema all’aperto.

Come nasce il primo cinema drive in

Quella di Richard Hollingshead era proprio un’idea geniale, ma fece svariati tentativi prima di brevettare ufficialmente la formula. Infatti, sperimentò le prime proiezioni con un proiettore 128 Kodak, mandando il film su un telo attaccato a due alberi. Nel maggio del 1933 brevetta l’idea, e in pochissimo tempo aveva già ben tre “locali” in tutto il Paese. Con il famoso baby boom poi, l’idea di un intrattenimento a basso costo spopolò in velocità. Infatti, era perfetto non solo per le famiglie, ma anche per tutti coloro che invece non apprezzavano la compagnia dei bambini, magari chiassosi, che stavano comodamente nella macchina di famiglia.

Il motto di presentazione era: “L’intera famiglia è benvenuta, indipendentemente da quanto rumore fanno i vostri bambini”. Inoltre, venivano proiettati principalmente film di serie B, ed era presente un parco giochi, e un punto ristoro. E se questo era un bene per le famiglie, era ancora meglio per chi invece desiderava la privacy. Il drive in ha spopolato negli Usa, e nel resto del mondo. L’avvento dello streaming ovviamente ha reso ancora più comodo e facile vedere un film. Dei cinquemila esistenti alla metà degli anni Sessanta, negli Usa ne restano oggi solo quattrocento, nonostante non perdano mai il loro fascino.

Marianna Soru

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Metropolitan Magazine n.2 – Maggio 2021