Levata di scudi dal popolo della rete dopo l’ultimo post di Facebook di Rossella Angiolini. La politica e avvocatessa matrimonialista aretina pubblica infatti, nel proprio profilo, un post che afferma: «Quelle zoccole femministe di sinistra dove sono?». La provocazione di Angiolini arriva, a gamba tesa, su un caso molto caldo in questi giorni, la storia di Saman Abbas. Una storia che porta con sé almeno due drammi di tanti giovani di seconda generazione: violenza familiare e difficoltà di integrazione culturale. E tutto ciò senza voler considerare il femminicidio.
La notizia del post Facebook, riportata dal quotidiano “La Nazione”, ha ancora più eco considerato il cursus honorum di Angiolini che, dopo essersi candidata nel 2006 al ruolo di sindaco per il centrodestra, riveste dal 2019 il ruolo di Presidente della Commissione per la promozione delle pari opportunità. In molti, quindi, online e offline a chiederne le immediate dimissioni. Non foss’altro che per un linguaggio che, tra donne e nel ventunesimo secolo, dovrebbe essere abbandonato. Al di là di ogni legittima opinione personale più o meno negativa verso un’altra donna, apostrofarla con il termine “zoccola” è una triste abitudine da lasciarci alle spalle.
I social
La cassa di risonanza dei social network è sicuramente un fenomeno unico nel suo genere. Feedback negativi sono piuttosto ordinari soprattutto in casi come questo che, appunto, possono generare sdegno nel lettore. La rete, così come la politica, ha infatti percepito come sgradevole il tentativo di ricondurre una tragedia al teatrino della diatriba tra destra e sinistra.
La politica
Sulla stessa linea, benché con stile differente, anche gli esponenti politici di centro sinistra. Eleonora Ducci, consigliera provinciale e componente della commissione, ha parlato di «episodio gravissimo ed intollerabile» e perciò si è unita nella richiesta di dimissioni o della rimozione da parte della Presidente provinciale che l’ha nominata. Francesco Ruscelli, segretario provinciale del PD aggiunge: «Ho sempre considerato Rossella Angiolini una persona con un forte profilo istituzionale oltre che una qualificata avvocata impegnata nel diritto di famiglia e nei diritti delle donne. Questo mio convincimento si è scontrato con le parole che ho letto sul suo profilo Facebook e ancora di più con i commenti che incitano alla violenza che ne sono seguiti. Mi chiedo se questo linguaggio, gravemente sessista, possa essere utilizzato dalla Presidente della commissione provinciale pari opportunità e soprattutto se una persona che utilizza questo linguaggio possa continuare a rivestire quel ruolo». Sulla vicenda anche il movimento “Arezzo in Azione”, che ha chiesto dimissioni immediate o un intervento di Chiassai Martini.
Le reazioni della Angiolini
Al momento Rossella Angiolini non sembra aver fatto alcuna retromarcia o aver corretto il tiro. Anzi. Persistendo nelle proprie idee ha spiegato: «Le zoccole della destra sono molto più coerenti di quelle di sinistra. Questo è certo. Ho un difetto, dico quello che penso. Non sono un’ipocrita e non fingo di essere buonista».