Possono sentirsi ammalianti streghe, eroine sui tacchi a spillo, fate conturbanti, ma tutto ha una fine quando qualcuno le chiamerà signore. Ci proveranno, prima o poi, a distruggere i sogni. Arriverà con la velocità di una razzo missile, dritto alle orecchie, l’ingannevole e gentile parola. Che volete che importi del galateo ad una donna? Tiriamo anche fuori il baciamano dal repertorio di galanterie, ma a chi non ha ancora mezzo secolo sulle spalle, risparmiamo qualche turbamento con l’irreversibile, traumatico, ‘signora’. “Ci vuole un gran fisico” stasera in tv, e non solo per correre dietro ai sogni.
Un film del 2013, distribuito da Medusa con, non a caso, una donna al suo esordio da regista, Sophie Chiarello. “Ci vuole un gran fisico“, stasera in tv: l’aspetto fisico conterà più dell’anima? A far ridere, nel ruolo di Eva, commessa reparto profumi, e cinquanta suonati, ci pensa Angela Finocchiaro. Il nome del suo personaggio è preso dall’Eden, ma in tutt’altro paradiso cerca di sopravvivere: tra una figlia adolescente, cantante punk, Francesca (Antonella Lo Coco), il suo ex marito Gino (Elio delle Storie Tese), e sua madre onnipresente, Lidia (Rosalinda Neri). Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, danno in una manciata di minuti, la comicità indispensabile a far decollare la storia. Quei ‘gran pezzi’ di cabarettisti non muoiono e non invecchiano mai. Aldo, Giovanni e Giacomo sono la terapia giusta ad ogni crisi.
Un gran fisico, finché regge
“I tuoi occhi sono fari abbaglianti, ed io ci sono davanti, Yeeeeeeh“. Canterà così, l’eterno bambino dell’ex marito, con l’accento americano biascicato alla Mal. Elio come fosse uno dei ‘The Primitives‘, il complesso rock anni ’60 del divo di ‘Furia Cavallo del west‘. Ma arriva in soccorso di Eva, l’angelo custode Giovanni Storti, la guida di equilibrio e serenità; a tirarla giù mentre si sbilancia da un ponte, la Fontana dei 12 mesi a Torino, nel Parco del Valentino. ‘D’un tratto qualcuno alle mie spalle, forse un angelo vestito da passante‘, come nei versi melodici di Modugno, la scena si ripete con la maestria e il savoir-faire di Storti, un ‘Angelo custode’ con ‘l’incarico della menopausa’, dal fantastico trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
Le vampate di Eva, la vicinanza della collega, procace commessa (Laura Marinoni), saranno croce e delizia della storia. Un film che punta ad assomigliare ad un musical americano, ricco di balletti musicati. La comicità alla maniera italiana, sarà la miglior risposta alle punture di botox e alla vecchiaia come mostro a tre teste. Si vorrà ironizzare sulla ‘zona menopausa’, infervorando gli animi al grido di ‘non è mai troppo tardi’. Ma così, il messaggio che arriverà è che oltre al gran fisico, ci vuole un ‘gran coraggio’.
Fino all’ultimo stremo…
Poetico sarà vedere Angela Finocchiaro litigare in vestaglia da notte, con Elio e Giovanni Storti, dotato di poteri sovrumani ma non tali da sventare i colpi in testa delle baruffe. Il film spegnerà, a getti di risate, il fuoco ‘divampante’ delle cinquanta candeline. Che sia bestiale, gran fisico o in rotta di collisione, l’importante è avere fiato. Non solo per fare le scale, ma per parlare, dichiararsi, e per soffiare sulle candeline.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. SEGUICI