Shockdom presenta Gang, la graphic novel dedicata al fenomeno della musica Trap. Attraverso tre storie il fumetto Gang vuole offrire una serie di spunti sopra le righe per mostrare alcune delle tematiche all’origine del movimento. La storia scritta da Salvatore Vivenzio e disegnata da Matteo Galardini con i colori di Michele Monte è disponibile dal 18 giugno in esclusiva su YEP, la piattaforma per la lettura dei fumetti Shockdom on demand in streaming e download.
Alla scoperta della musica trap con il fumetto Gang
Solitamente la Trap è affiancata a una serie di accezioni negative: un immaginario che riporta alla violenza, all’uso smodato delle droghe, all’esibizionismo, alla voglia di attestare un mito. La Trap ha mille sfumature e spesso dietro un grande trapper c’è una storia molto complessa. Incubi e brutalità, possono segnare in maniera indelebile un adolescente convincendolo a cercare la propria rivalsa. La Trap è anche il mondo in cui tutto, ogni cosa, compresa la morte, è spettacolo.
Ci sono giovani che sentono il bisogno di avere una nuova mitologia, per nulla edulcorata, ma cruda e sporca e che li rappresenti. Una mitologia che appartenga solo a loro, che li faccia sentire parte di un gruppo esclusivo, di una Gang. Come sempre, dietro al mito c’è altro, dietro alla maschera di un dio c’è sempre un uomo. Ci sono la sofferenza, la solitudine, l’apatia, il vuoto, l’incomunicabilità, tutti quei mali che affliggono le nuove generazioni. Salvatore Vivenzio e Matteo Galardini hanno voluto raccontare le due facce della stessa medaglia, smontandole e andando a fondo, rappresentando le dinamiche più profonde, interne e contrastanti.
Gang, la trama del fumetto
In Gang si alternano tre diverse storie. La prima è un classico racconto di ribellione, rivalsa, di quelle che piacevano tanto alle gang di Atlanta e a chi le ha copiate in Italia. Viene rappresentato quindi il rapper come delinquente che si prende ciò che gli è stato negato dalla società. La seconda affonda le radici nelle difficoltà derivate dal successo che molti membri di gang/bande/gruppi americani o italiani hanno vissuto durante il loro percorso verso la fama.
La terza storia si ispira a nomi iconici della cultura trap, come ad esempio l’incredibile figura di XXXTentacion, forse il più importante esponente della scena americana. In questa parte del fumetto si racconta quel sentimento di odio, repressione, rabbia, insoddisfazione che spesso è alla base di questo genere. Nel complesso tutte e tre in racconti rispecchiano quello che è la Trap ora, ritornando anche al passato ricercando l’origine del genere, per capire da quali sentimenti nasce.
La spinta per realizzare un fumetto di questo tipo
L’autore
«Gang nasce con l’idea di raccontare la nascita e l’esplosione del fenomeno della Trap, un sottogenere musicale dell’hip hop che, prima in America e poi qui in Europa, è diventato un vero e proprio movimento culturale. L’obiettivo, con storie un po’ caricaturali e sui generis, molto brevi e dai colori accesi, era mostrare alcuni temi, elementi e idee dietro la nascita del genere : dalla rivalsa del primo episodio, la voglia di prendere tutto con veemenza senza dover più chiedere nulla, alla necessità di decostruire la musica facendola diventare un mero contenitore e non più un mezzo comunicativo, dal disagio esistenziale e la solitudine del secondo episodio fino alla tragica morte di una trap-star nel terzo.
Le storie sono molto legate all’esplosione del fenomeno, quindi al biennio 2016/2017 e sono state scritte proprio durante quel periodo, tranne l’ultima scritta dopo la morte del rapper XXXTentacion a Giugno 2018, e la cui narrazione vuole essere un omaggio a un artista controverso ma simbolo di una generazione.»
Salvatore Vivenzio
Salvatore Vivenzio è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista nato a Roma nel 1997. Tra le sue pubblicazioni : i romanzi brevi “Radioactive” e “Awake” e i fumetti “Kristen” e “Gamble” per ALT!È il fondatore e coordinatore del collettivo “La Stanza” e cura il blog “Dead Man Walking” su “Lo Spazio Bianco”.
I disegni
«Ho conosciuto Salvatore in seguito a un contest ideato da Marco Rincione. Sin da subito sono stato travolto dall’energia positiva che solo un autore così giovane e appassionato può avere e ne sono stato subito contagiato. Ho disegnato e colorato qualche storia con il collettivo artistico di cui era fondatore, finché non mi ha proposto di lavorare su Gang. Il genere musicale e tutto il movimento mi affascinano molto, e ho accettato anche spinto anche dall’appoggio di mia sorella, mia prima sostenitrice e ascoltatrice assidua di Capo Plaza e Sfera Ebbasta.
Lavorare a Gang mi ha permesso, prima di tutto, di entrare in contatto con un lato della trap che non conoscevo, quello più intimo e oscuro che si delinea sin dalle prime pagine del fumetto; in più mi ha concesso di mettermi alla prova come disegnatore in una realtà editoriale: è stato divertente e soddisfacente riempire le mie giornate di tinte accese e di estetica vaporwave, perdermi nei dettagli dei lineamenti dei componenti della Gang e soprattutto sentire di lavorare a qualcosa che un giorno avrebbe preso vita, che già di per sé è qualcosa di impagabile.»
Matteo Galardini
Matteo Galardini è un illustratore e disegnatore nato nel 1991 a Vercelli, in Piemonte. Ha frequentato il triennio di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e nel frattempo ha riscoperto il medium fumetto come mezzo espressivo. Ha collaborato per 4 anni con l’editore di fumetti inglese Fireclaw Publishing, con cui ha pubblicato il primo numero di “Earthborn”, sci-fi per ragazzi, e con il collettivo artistico La Stanza, con una collaborazione iniziata nel Novembre 2016 e tutt’ora all’attivo.
I colori
Michele Monte, classe ’93, cerca di fare fumetti da quando ricorda. Diplomatosi in Grafica Pubblicitaria, continua il suo percorso iscrivendosi al corso di Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics (Napoli). Prosegue poi i suoi studi, iscrivendosi al corso di Colorazione Digitale presso la Scuola Italiana di Comix (Napoli). Nel 2015 entra in veste di colorista e disegnatore nel collettivo partenopeo ArtSteady. Ha all’attivo diverse collaborazioni con case editrici italiane ed estere, come la Glénat, Dynamite, Disney, Salani Editore, Mad Cave, Noise Press e Shockdom. Lavora come grafico e letterista per diverse agenzie e studi privati. E’ docente di Colorazione Digitale, Character Design e Fumetto Umoristico presso la Scuola Salernitana del Fumetto Comix Ars.
Gang, la recensione del fumetto
Gang viene presentato come un fumetto che “racconta la nascita del fenomeno sociale della musica trap”. Con una premessa del genere ci si potrebbe aspettare qualche informazione o curiosità sul genere musicale scoprendo quando, come e perché è nato. Gang non si occupa di spiegare qualcosa in più sulla musica trap, probabilmente dà per scontato che il lettore sia già esperto. Anche chi non ha familiarità con il genere, non troverà particolare difficoltà nel seguire la storia, ma potrebbe sentire il bisogno di raccogliere ulteriori informazioni per apprezzarla di più.
Il fumetto è suddiviso in tre parti e senza alcuna introduzione o filo conduttore mostra il contenuto al lettore. La mancanza di introduzioni o semplicemente di qualche spiegazione in più, può lasciare il lettore un po’ perplesso. Solo andando a leggere la sinossi diventa più chiaro l’intento dell’autore.
Nero, viola e verde sono i colori che prevalgono, fornendo un contrasto singolare che caratterizza e rende riconoscibile l’intero fumetto. Il modo in cui vengono presentate le storie ricorda un documentario: con la voce fuoricampo e le immagini che scorrono mostrandoci i protagonisti. Durante la narrazione sono inseriti quesiti e spunti di riflessione davvero interessanti, come: “Conta più da dove veniamo o dove vogliamo andare?” – “Conta più come ti vedono gli altri o come sei davvero?”
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InfoNerd
Elisa Scaglia