L’arrivo della variante Delta nel nostro paese, in una fase ormai avanzata della campagna vaccinale, ha destato non poche preoccupazioni, legate soprattutto alla possibilità che i vaccini al momento disponibili possano non coprire dal contagio di questo nuovo ceppo di Covid-19.
Le domande da porci sono diverse: Una dose di vaccino proteggerà dalla variante Delta? il ciclo completo ci renderà immuni da essa? Qual è il nuovo rischio di ospedalizzazione di questa variante? Vediamo insieme le risposte.
Basta una dose?
Fermo restando che, in ogni caso, una sola dose copre meno del ciclo vaccinale completo, degli studi condotti nel Regno Unito, dove la variante Delta è già preponderante, mostrano come già a quattro settimane dalla prima inoculazione la protezione dei vaccini sulla variante cali drasticamente: al 36% Pfizer e al 30% AstraZeneca a fronte di una copertura dell’80% e del 76%, rispettivamente, contro il ceppo originario.
Coloro che si sono prestati ad una sola dose hanno quindi dei rischi maggiori in confronto ai vaccinati completamente.
Si è al sicuro dopo due vaccini?
Anche in questo caso delle stime dal Regno Unito, primo paese occidentale ad essere investito dalla variante, hanno mostrato i seguenti dati: Pfizer sembra mantenere una copertura maggiore attestandosi al 79%, mentre AstraZeneca ha rivelato una copertura del 60%.
Diverse stime arrivano per il vaccino Moderna, che in uno studio condotto in India ha potuto rilevare delle riduzioni in contrasto alla variante Delta, da 3,2 a 2,1 volte rispetto al 94% di copertura riscontrata sul ceppo originale.
Quali sono i rischi di ospedalizzazione?
Pochi, molto pochi, se al momento la validità dei vaccini viene calcolata sulla loro capacità di bloccare il contagio, dobbiamo ricordare che il loro scopo principale è quello di prevenire lo sviluppo di forme gravi, di evitare l’ospedalizzazione dei contagiati dal Covid-19 e, soprattutto, di impedirne il decesso.
In questo i vaccini approvati dall’Ema hanno dimostrato un’efficacia quasi pari al 100%, anche nei confronti della variante Delta le percentuali dopo due dosi sono rimaste altissime: al 96% Pfizer e al 92% AstraZeneca.
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Franco Ferrari