Quattro li hanno uccisi in uno scontro a fuoco, due li hanno arrestati. C’è una prima svolta nel brutale assassinio del presidente di Haiti, Jovenel Moise, 53 anni, ucciso nella sua abitazione da un commando di mercenari (la moglie Martine, inizialmente data per morta è invece ferita gravemente ed è stata trasportata a Miami). Secondo quanto comunicato dalla polizia, quattro componenti il commando sarebbero stati uccisi e due arrestati. “E’ ancora in corso lo scontro tra forze di sicurezza e aggressori che verranno catturati o uccisi”, comunicava il capo della polizia del Paese caraibico, Leon Charles.

Nel corso del blitz, “tre agenti che erano stati presi in ostaggio, sono stati recuperati”, ha comunicato in televisione sempre Charles che ha appunto definitoo i componenti del commando “mercenari”.

L’agguato a Jovenel Moise

Mercoledì i killer hanno colpito la coppia presidenziale nella loro abitazione nella capitale Port-au-Prince. Nel dare l’annuncio, il premier uscente del Paese, Claude Joseph, ha parlato di “atto barbarico” e invitato la popolazione alla calma, assicurando che la polizia e le forze dell’ordine terranno la situazione sotto controllo. Quindi ha dichiarato lo stato d’assedio per le prossime due settimane. Chiuso l’aeroporto di Port Au Prince.

Lo stato di salute di Martine Moise sarebbe stabile, mentre i figli della coppia sono “in luoghi sicuri sotto protezione”, ha riferito l’ambasciatore di Haiti a Santo Domingo.

Moise, 53 anni, guidava il Paese più povero delle Americhe, per decreto dopo che le elezioni legislative del 2018 erano state rimandate per alcune controversie, tra cui quella legata al termine del suo stesso mandato. Era al potere dal 2017, dopo che il suo predecessore Michel Martelly si era dimesso. Moise aveva affrontato accuse di corruzione e un’ondata di proteste anti-governative, spesso anche violente. All’inizio dell’anno, c’erano state diffuse manifestazioni nella capitale e in altre città, che chiedevano le sue dimissioni. Era stato accusato, tra le altre cose, di aver represso gli oppositori politici e di voler restare in carica oltre il suo mandato, che secondo l’opposizione doveva finire il 7 febbraio scorso. Quel giorno, aveva denunciato di
aver sventato “un golpe per rovesciarlo e assassinarlo”.