Dopo l’omicidio del presidente Haitiano, Jovenel Moïse, la polizia ha condotto l’arresto di 17 persone, 15 colombiani e 2 statunitensi. Il principale sospetto è che questi siano dei mercenari assoldati per interferire con la vita politica dello stato caraibico.
L’omicidio del presidente Moïse
Nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, un commando armato ha assaltato la residenza del capo dello Stato di Haiti, locata in un quartiere ricco di Port au Prince, uccidendo il presidente e ferendo gravemente la first lady Martine Moïse, nessuno dei tre figli della coppia ha riportato lesioni.
Già dai primi momenti posteriori a questo attacco molti testimoni avevano riferito di aver sentito gli aggressori parlare in spagnolo e inglese.
Anche un video rilasciato da giornali e sui social sembra mostrare un uomo con un megafono urlare in inglese: Operazione DEA. Tutti a terra. Operazione DEA. Tutti fermi, a terra.
Ieri, giovedì 8 luglio, la polizia di Haiti ha condotto in arresto 17 persone, tra cui due cittadini statunitensi di origine haitiana e 15 cittadini colombiani, di cui 6 sono stati riconosciuti dall’ambasciata della Colombia come ex militari dell’esercito colombiano.
I problemi politici di Haiti
L’assassinio del presidente Moïse si inserisce in un quadro politico già turbolento, da settimane la capitale Port au Prince e oggetto di scontri e di violenze, in cui si sono riscontrate diverse vittime. La lotta per la successione sembra solo destinata ad acuire la situazione.
Il potere è infatti andato nelle mani del Primo ministro ad interim, Joseph Jouthe, il quale ha preso il comando della polizia e dell’esercito e ha introdotto l’état de siège, lo stato d’emergenza, per almeno due settimane.
Questo potere, che sembra ormai assoluto, è contestato da diversi costituzionalisti e da un oppositore politico.
Il presidente Moïse, due giorni prima del suo assassinio, aveva scelto un nuovo Primo ministro, Ariel Henry, il quale sarebbe entrato in carica proprio questa settimana.
Henry stava scegliendo la sua squadra di governo quando il presidente è venuto a mancare, bloccando il suo incarico sul nascere.
Come lo stesso Henry ha sottolineato:
Un Governo dimissionario è un Governo dimissionario, che io ne sappia, non può condurre il pieno esercizio dei poteri. Se non ci fosse stata la necessità di un nuovo Governo penso che il presidente Jovenel Moïse non mi avrebbe cercato ne avrebbe condotto le consultazioni.
Malgrado ciò Joseph non sembra disposto a cedere, rischiando di portare nuovi attriti su di uno stato già travagliato a livello politico ed economico.
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Franco Ferrari