Si apre una settimana decisiva per il ddl Zan, che approda in aula al Senato dopo il via libera ricevuto alla Camera. Ma il destino del provvedimento resta incerto: la maggioranza continua infatti a essere divisa, con Leu, M5s e gran parte del Pd vogliono l’approvazione definitiva senza modifiche, mentre la Lega intende “bloccare o quanto meno modificare” il testo. E Italia Viva ha già annunciato la presentazione di emendamenti.
Alla vigilia dell’approdo in Senato, i numeri sul ddl Zan appaiono risicati. Fari puntati sui franchi tiratori, color che approfittando del voto a scrutinio segreto potrebbero non seguire le indicazioni di partito: se ne contano sei o sette nel Pd e altrettanti tra le file dei pentastellati.
“Con un accordo, la legge Zan verrebbe approvata in Senato in due giorni”, assicura il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Vogliamo portarla a casa o vogliamo fare una battaglia di principio? Perché se si vuole trovare un accordo lo si fa, se si vuole andare alla conta dei voti per far contenti quelli che vogliono la bandierina, tenete la bandierina, ma se poi si va sotto sapete di chi è la colpa”.
Renzi
Prima di entrare in Senato per la discussione, il presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari (Lega) ha convocato i componenti di quest’ultima per chiedere un confronto sulla sintesi avanzata da lui stesso nelle scorse settimane. L’obiettivo del Carroccio è quello di riportare il ddl in Commissione.