Sarebbe eroina e non cocaina la polvere bianca trovata nell’appartamento di Libero De Rienzo, l’attore morto a 44 anni venerdì scorso. Lo hanno stabilito le analisi dei carabinieri del Ris, secondo quanto riportato da Repubblica. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, la sostanza, rinvenuta su un tavolo del soggiorno nella sua casa di via Madonna del Riposo all’Aurelio a Roma, non sarebbe in quantità sufficiente a provocare la morte di una persona.

Morte Libero De Rienzo, eroina trovata nell’appartamento: oggi l’autopsia

Si tratterebbe di una singola dose “da strada”, contenuta in una bustina di cellophane, con un basso principio attivo, di circa il 10 per cento e senza altre particolare sostanze “da taglio”.

La procura ha intanto nominato il medico legale che oggi al policlinico Gemelli eseguirà l’autopsia sul corpo dell’attore. L’esame tossicologico su De Rienzo potrà svelare che ruolo può aver avuto l’eventuale consumo di stupefacenti nella morte dell’attore.

Sul suo corpo, trovato riverso sul pavimento di casa, non sarebbero state rilevate tracce di sostanze psicotrope, ma è stata la stessa moglie, la costumista e scenografa Marcella Mosca, ad aver rivelato ai carabinieri i problemi di droga avuti in passato dal marito. Dipendenze che avrebbe però superato dopo un percorso di disintossicazione.

Intanto proseguono le indagini degli investigatori, che hanno sequestrato il cellulare di De Rienzo, dal quale potrebbero emergere nelle prossime ore nuovi elementi utili a ricostruire le cause della sua morte.

Nel frattempo la famiglia, tramite il legale Piergiorgio Assumma, ha palesato la sua rabbia per “l’incontrollata divulgazione” di informazioni “spesso romanzate” sulla morte di Libero De Rienzo, “ingiustificata a livello umano, è basata su notizie che per legge, rappresentando anche il contenuto di atti di indagine, dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio“.

“Ciò rappresenta non solo in ottica della privacy – ha aggiunto l’avvocato -, ma anche in termini dei due codici, penale e di procedura penale, una piena violazione”. Assumma ha invocato il “rispetto della morte”, nonché “dei familiari, ma anche dei due figli di Picchio” di 2 e 6 anni.