Cantautore, chitarrista, regista, Federico Zampaglione aggiungerà oggi un altro anno agli attuali 52 sfidando così i 53! Meglio conosciuto come cantante resta impresso con la sua musica nel cuore della gente sin da subito della sua carriera. Musica, dolcezza e parole. E’ indubbio che i suoi talenti siano molteplici, innegabile la dolcezza che trasmette quando canta anche testi dal messaggio “serio” che diventano magicamente leggeri. E’ evidente l’amore per il blues e la sua capacità di descrivere i sentimenti, che gli hanno permesso di sfondare nella scena pop italiana.
Federico Zampaglione nasce a Roma il 29 giugno 1968. Nel 1989 inizia la carriera musicale fondando i Tiromancino con la quale pubblica quattro album durante gli anni Novanta, prima di cambiare etichetta discografica. Il successo esplode con l’album La descrizione di un attimo, seguito dal singolo Due destini, inserito nella colonna sonora del film Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek . Brani di successo sono anche Per me è importante e Amore impossibile, quest’ultimo in collaborazione con il padre di Federico, Domenico.
Zampaglione e il suo percorso artistico
Cinema, musica, amore…Federico è versatile nel mondo delle arti e proprio per questo debutta come regista con un primo lungometraggio, nel 2006 con Nero bifamiliare. Nel 2007 segue Sanremo, ma qui non ottiene grande successo. Così decide di dedicarsi al cinema e ai film ma senza abbandonare del tutto il mondo della musica, che alimenta con collaborazioni varie come quelle con Fabri Fibra e Noemi. Nel 2013, ci riprova e partecipa a Sanremo come autore con i brani L’esperienza dell’amore di Chiara e Onda che vai degli Almamegretta, ma anche questa volta qualcosa va storto
Nel 2010 si dedica ai Tiromancino ma i suoi nuovi album non ottengono il successo sperato degli anni precedenti della doppietta La descrizione di un attimo e In continuo movimento. Zampaglione, un pò scoraggiato, si ferma con la produzione discografica con “a Fino a qui del 2018″, un album che celebra il trentennale di carriera riproponendo i loro più grandi successi insieme a ospiti e amici. Infine, sempre in ambito cinematografico, Zampaglione ha esordito il 20 maggio 2021 con il suo film Morrison tratto dal romanzo “Dove tutto è a metà” in cui ha anche ingaggiato alcuni musicisti a cui ha assegnato dei camei, uno dei quali è Ermal Meta.
La trama di Morrison, l’ultimo lavoro cinematografico di Federico Zampaglione
Lodo ha vent’anni e vive le difficoltà della sua età, tra un difficile rapporto con il padre e il tentativo di conquistare Giulia, la sua coinquilina di cui è follemente innamorato. Si esibisce con i MOB, una band indie, in un leggendario locale romano: il Morrison. Un giorno, casualmente, la strada di Lodo incrocia quella di Libero Ferri, ex rockstar dalla carriera in stallo, che cerca di ritrovare il successo ma finisce per chiudersi sempre di più in se stesso, trascurando la bella moglie Luna e vivendo isolato nella sua lussuosa villa piena di ricordi. Tra sogni, fallimenti, amicizia, amori tormentati e curiosi personaggi, il loro incontro diventerà uno stimolo reciproco ad andare avanti, ma a tratti anche un difficile confronto tra generazioni e modi di essere molto diversi.
Zampaglione ha confessato come effettivamente abbia vissuto questo film come una prima volta. Ammette che questo un genere molto distante dai suoi lavori cinematografici precedenti che si rifacevano al genere dark e horror, queste le sue dichiarazioni: “Mentre nel cinema horror cerchi di portare lo spettatore verso atmosfere e stati d’animo di paura, qui ho dovuto affrontare sfaccettature molto diverse. In Morrison è stato fondamentale approfondire le relazioni tra i personaggi, le amicizie e gli amori, le vittorie e i fallimenti. In questo senso, mi sono rifatto molto alla mia musica. Ho trasposto in questo film un immaginario emotivo e umano che in passato avevo sempre evocato solo nei miei dischi”.
Fabia Tonazzi
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