Tutto pronto per il Green Pass, con una tabella di marcia a scadenze ben definiti. Domani una nuova cabina di regia e a seguire il Consiglio dei ministri. Dal 6 agosto il certificato verde servirà per poter accedere all’interno dei ristoranti e delle piscine.

Mario Draghi sostiene che la «priorità assoluta» è un rientro in sicurezza di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, università comprese. Questa la direzione delle ultime riunioni di Palazzo Chigi con tecnici e ministri. Per Draghi il green pass è necessario anche per i professori e per il personale scolastico. Ma cosa emergerà dalla cabina di regia di domani?

Le indiscrezioni

Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto causati da tensioni politiche, circa il decreto di domani ci sono alcune certezze. Innanzitutto l’obbligo della certificazione verde non solo per i trasporti ma anche per la scuola (studenti esclusi). Per salire su aerei, treni e navi servirà il green pass dal 1 settembre e la stessa data potrebbe essere stabilità per le scuole. Ancora oscuro, invece, il nodo di imprese e trasporto pubblico locale. Sul tema prende tempo il Ministro della salute Speranza: «Gradualmente ci possiamo arrivare, ma procediamo un passo alla volta».

Lega contraria

La stretta che appare all’orizzonte sul tema Green pass non piace alla Lega, che ieri è partita alla carica contro l’ultimo decreto sulla certificazione depositando in commissione Affari sociali alla Camera ben 916 proposte di modifica sui 1.300 emendamenti complessivi. «Lo stesso numero del Movimento 5 Stelle sulla giustizia», è la giustificazione che arriva da fonti leghiste. Se ne parlerà dopo la pausa estiva e poiché il provvedimento entrerà in vigore venerdì, la mossa del Carroccio è un segnale al popolo “No vax”.

I requisiti del nuovo decreto

Nella cabina di regia di domani anche i capi delegazione dei partiti e i vertici del Cts, Locatelli e Brusaferro. L’obiettivo è avviare il nuovo decreto insieme al precedente dal 6 agosto. Sono tre le condizioni che consentono di ottenere il green pass: essere guariti dal Covid 19, aver fatto un tampone (negativo) nelle 48 ore precedenti o essersi sottoposti ad almeno una dose di vaccino. Niente più ingressi liberi, quindi, da venerdì 6 quando occorrerà presentare la carta verde per sedersi al tavolo di un ristorante al chiuso — ad eccezione di ospiti degli hotel — frequentare palestre, piscine, centri termali e altri luoghi dove c’è il rischio di assembramento, come cinema, teatri, sale da concerto, stadi o palazzetti sportivi. Green pass necessario anche per eventi, convegni e congressi.

Scuola

Obiettivo principale, stando al Ministro Patrizio Bianchi, è abbandonare la didattica a distanza. Restano fermi i protocolli di sicurezza come distanze e mascherine se gli spazi non consentono di separare gli studenti. Facile ipotizzare l’obbligo del green pass per il personale scolastico, come già stabilito per medici e infermieri. La conclusione di Palazzo Chigi e Ministero dell’Istruzione è che il livello di vaccinazione tra i professori sia già molto alto: 82% di prime dosi e 79,27% di seconde dosi. Questi numeri alleggeriscono il peso politico dell’obbligo che trova, ça va sans dire, la forte opposizione di Salvini.

Giovani, lavoro e imprese

A settembre, dalle previsioni di Figliuolo, la popolazione studentesca sarà ampiamente vaccinata, sia nella fascia 12-19 anni che in quella 20-29. Visti i numeri, il Governo pensa che non serva imporre il green pass anche agli studenti, ma ha allo studio una campagna comunicativa ad hoc per convincere le famiglie a vaccinare i figli. Per lavoro ed imprese i Ministri Orlando e Speranza sono al tavolo con i sindacati per un confronto su protocolli e vaccinazioni nei luoghi di lavoro. Salvo modifiche dell’ultimo minuto pare che l’obbligo di green pass non dovrebbe essere nel prossimo decreto, perché Cgil, Cisl e Uil temono possa essere usato dai datori per licenziare o demansionare.

di Serena Reda