Dopo la first lady della Detroit Techno, K-Hand, scomparsa lo scorso 3 agosto, un’altra leggenda house ci ha lasciati. Il Covid ha infatti stroncato Paul Johnson, venuto a mancare all’età di 50 anni. Il producer di Chicago, ricoverato un paio di settimane fa in terapia intensiva, aveva tenuto inizialmente aggiornati i fan sul suo stato di salute, man mano divenuto sempre più precario.
Conosciuto soprattutto per la hit del 1999 Get Get Down, ancora oggi un evergreen per i dancefloor, Johnson vantava una corposa discografia e release su label come Dance Mania, Peacefrog, Cajual, Relief Records e Djax-Up-Beats. Fondamentale inoltre la sua attività da label manager di Dust Traxx, fondata nel ’97 con Radek Hawryszczuk, su cui hanno pubbicato, tra gli altri, Glenn Underground, Gene Hunt, Roberto Armani e Peven Everett.
Dopo aver contratto il Covid si era mostrato in alcuni video sui canali social intubato dichiarando quanto le sue condizioni di salute non fossero delle migliori.
Oggi è arrivata la notizia ufficiale della sua scomparsa. Un’altra delle figure cardine per la scena house mondiale non c’è più.
Era parso fiducioso, con lo stesso identico entusiasmo con cui aveva iniziato anni fa. Le sue release su etichette del calibro di Dance Mania, Cajual, Peacefrog e Relief Records hanno segnato l’evoluzione della musica di Chicago. Senza tralasciare chiaramente la sua Dusty Traax fondata nel ’97 con Radek Hawryszczuk.
Nel 1999 il successo mondiale di Paul Johnson con “Get Get Down”.
Una di quelle tracce diventate non solo masterpiece per l’house music, ma riconosciuta come un vero e proprio inno del dancefloor e dell’estate. Una traccia indimenticabile, che sia gli amanti del clubbin’, che i non hanno ballato almeno una volta nella loro vita.
La sua vita cambiò radicalmente dal 1987, anno in cui venne colpito alle gambe da uno sparo. Incominciò una vita in sedia a rotelle, condizione tutt’altro che semplice, ma la sua attività come dj e producer non venne influenzata dagli eventi negativi. Aveva combattuto numerose sfide nella vita senza mai perdere la forza d’animo e l’amore per la sua musica.
Questa volta Paul non è riuscito a vincere un’altra battaglia di fronte a cui la vita l’ha posto per l’ennesima volta. Ci lascia a soli cinquant’anni con un’eredità musicale importante, da conservare e ricordare. Fondamentale per tutti coloro che si approcceranno in futuro all’house music.