Un altro tornado si abbatte sulla famiglia reale. E’ Virginia Giuffre, una delle accusatrici del miliardario suicida Jeffrey Epstein, ad avviare l’azione legale contro il principe Andrea di York, figlio della regina Elisabetta. La donna sostiene di essere stata abusata sessualmente e ripetutamente dal regale quando aveva appena 17 anni.

A Londra, a New York e proprio nella residenza di Epstein alle Isole Vergini. La donna riporta alla corte federale di Manhattan come l’atto fu voluto dallo stesso miliardario e dalla complice Ghislaine Maxwell, arrestata nel luglio 2020. I due l’avrebbero obbligata a fare sesso con il principe Andrea. Quella ragazzina vulnerabile e spaventata oggi, vent’anni dopo, rivendica giustizia e vuole solo che la verità venga a galla.

Le accuse al principe Andrea

Le accuse furono avanzate già in passato dalla donna agli investigatori del caso Epstein ma il duca aveva sempre negato. Oggi, a distanza di 20 anni, Andrea di York si ritrova di nuovo nell’occhio del ciclone a causa della sua amicizia con Epstein. Virginia Giuffre racconta di essere stata ‘la schiava sessuale‘ del magnate, morto suicida in prigione il 10 agosto 2019, per anni prima di potersi liberare fuggendo. David Boies, il legale della Giuffre, afferma che la sua cliente è determinata nel portare il duca davanti alla corte e dare il via a una causa legale multi-milionaria.

Ecco le accuse: “Abusi sessuali impropri e stress fisico ed emotivo per i danni ricevuti”. Nell’azione legale presentata a New York si legge anche:

Venti anni fa la ricchezza, il potere, la posizione e le connessioni del principe Andrea gli consentirono di abusare di una ragazzina spaventata e vulnerabile che non aveva nessuno che la proteggeva. E’ ora che ne risponda.

A seguito delle accuse mosse al principe, Virginia Giuffre ha postato un tweet, rivelando di temere per la propria vita. Il post della donna arriva in risposta al tweet di un utente che dichiarava: “L’FBI la ucciderà per proteggere i ricchi e potenti”. La donna avrebbe aggiunto: “Voglio rendere pubblico che non ho nessuna forma o mania suicida”, ho fatto sapere al mio terapista e al mio medico di base – se mai dovesse accadermi qualcosa – di non lasciar cadere la cosa, per la salvezza della mia famiglia, e di aiutarmi a proteggerli. Troppa gente malvagia vorrebbe vedermi in silenzio”.

Arianna Panieri

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