Sicilia diventa “gialla” nel giro di poche settimane. Il cambio di colore per l’isola appare ormai scontato e ad ammetterlo è anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza: «Dobbiamo entrare nell’ottica che da qui alla fine della stagione nell’Isola ci sarà un ulteriore rialzo di positivi, perché in giro per il territorio avremo almeno due milioni di persone in più tra turisti e lavoratori che rientrano per le ferie: il giallo, dunque, è solo questione di giorni, e non è un caso che le regioni che rischiano oggi di lasciare il bianco sono tutte a vocazione turistiche».

Scenario ormai inevitabile visti i numeri degli ultimi bollettini: ieri la Sicilia ha fatto registrare 923 nuovi contagi, con un tasso di positività al 5,3%, due vittime e appena 59 guariti, mentre gli attuali positivi hanno raggiunto quota 14.939. È la situazione ospedaliera però a condannare l’isola: 442 ricoverati in area medica e 52 in terapia intensiva, con tassi di saturazione che si attestano adesso al 14,1% nei reparti ordinari – la soglia critica da giallo è del 15% – e al 7,1% in Rianimazione – soglia critica al 10%. Numeri destinati inevitabilmente a crescere

Sicilia e Sardegna: rischio zona gialla dal 16 agosto

Attualmente la Sicilia ha il 14% dei letti ordinari e il 7% di quelli intensivi impegnati da pazienti Covid. Le soglie da superare per andare in giallo sono rispettivamente del 15 e del 10%. Mentre la Sardegna è la regione con l’incidenza settimanale più alta, cioè a 144 casi per 100mila abitanti. Se tra oggi e domani dovesse salire a 150 casi, passerebbe in zona gialla. Secondo Repubblica ci sono poi altre regioni che rischiano di lasciare prima della fine del mese la zona bianca, cosa che comporta ad esempio il ritorno dell’obbligo di mascherina anche all’aperto. Per quanto riguarda l’incidenza settimanale, sopra ai 100 ci sono anche la Toscana (125), la stessa Sicilia (118) e l’Umbria (103). Mentre per l’occupazione dei posti letto ospedalieri la situazione nazionale è piuttosto buona, per quanto riguarda le terapie intensive, le regioni con i dati più alti, oltre alla Sicilia, sono, sempre con il 7%, il Lazio e la Liguria.

Per i letti di area non critica la regione più vicina alla soglia del 15% è la Calabria con l’11%. Ma comunque bisogna sforare entrambe i valori per essere spostati in uno scenario diverso dal bianco. Intanto, secondo il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), In sette regioni cresce l’occupazione di posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica da parte di malati Covid, ovvero Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Proprio quest’ultima, arriva così a quota 14%, un punto sotto la soglia del 15%, indicata come uno dei parametri per il cambio di colore delle regioni.

Quali sono le regioni a rischio zona gialla da fine agosto

Cresce anche l’incidenza settimanale dei casi, con 3 regioni che superano quota 100, ovvero Sardegna, Sicilia, e ben 11 che sono tra 50 e 100. Così come aumenta il tasso di occupazione delle terapie intensive Covid in 4 regioni, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e, soprattutto nel Lazio che arriva al 7%, mentre resta stabile un punto oltre la soglia d’allerta del 10% la Sardegna. Il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di malattie infettive, medicina interna e pneumologia da parte di pazienti Covid resta al 5%, a livello nazionale. Oltre alla Sicilia, i numeri più elevati si vedono in Calabria (11%), seguita da Basilicata, Campania, Lazio e Sardegna al 7%.