Augusto Daolio è stato il cantante e cofondatore dei Nomadi, storico gruppo musicale, insieme a Beppe Carletti. Daolio è morto il 7 ottobre 1992 all’età di 45 anni per un cancro ai polmoni, malattia che lo aveva portato ad aggravarsi nell’ultimo anno della sua vita devastato anche dall’incidente stradale in cui venne a mancare il suo amico e collaboratore Dante Pergreffi.
Daolio è stato un autentico pilastro del successo dei Nomadi, gruppo che – avendo venduto complessivamente 15 milioni di dischi – è il terzo complesso italiano per vendite, preceduto dai Pooh e dai Ricchi e Poveri. I Nomadi hanno sempre trasmesso un messaggio di forte impengo sociale oltre a temi come l’amore e i sentimenti in genere. Tra il loro brani più celebri Io vagabondo (che non sono altro). Dopo la fondazione del gruppo nel 1963, Daolio ne diventa leader e i testi delle sue canzoni, col passare degli anni, cominciano ad assumere un carattere sempre più politico. In ogni caso lancia il gruppo nel firmamento musicale italiano con tanti altri successi e una spiccata capacità di trascinare con la sua voce i fan durante i concerti dal vivo. Dopo Dante Pergreffi però si spense anche Daolio giorno dopo giorno.
La storia dei Nomadi
Sono i primi anni 60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi, denominazione scelta un po’ per caso ma forse anche per destino.
Nel 1965 esce il loro primo 45 giri dal titolo Donna la prima donna e un anno dopo inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segneranno una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano: Noi non ci saremo e Dio è morto, diventeranno dei veri e propri stendardi per milioni di giovani. E nel 72 Io Vagabondo ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni.
Da questo momento inizia la scalata: partecipazioni televisive, presenza alle manifestazioni canore e numerosi lavori discografici che porteranno la band ad avere un riconoscimento ufficiale da parte di critica e pubblico.
Il lavoro dei Nomadi non si arresta negli anni nonostante le diverse sostituzioni all’interno del gruppo, ma al contrario riescono a rinnovarsi, modernizzarsi e trarre linfa musicale da ogni nuovo componente.
Sono passati 54 anni ma loro sono ancora lì: 90 concerti all’anno in tutta la Penisola con una media annuale di 1.000.000 di spettatori che comprendono bambini, genitori e nonni, creando così quello che si può definire il “popolo nomade”. Inoltre la band ha assunto anche la nomina di gruppo più longevo in Italia e prima di loro solo i Rolling Stone.
Dal 1993 ha avuto luogo un evento, il “NOMADINCONTRO“, che vede protagonista lo stesso gruppo, con l’intento di ricordare Augusto Daolio. Allinterno del Nomadincontro un importante premio che fino al 2017 si chiaama “Tributo ad Augusto“, assegnato ad artisti italiani che si sono distinti per valore umanitario. Il riconoscimento è stato assegnato ai più grandi artisti italiani: Zucchero, Roberto Vecchioni, Biagio Antonacci, Franco Battiato, Daniele Silvestri, Pooh, Piero Pelù, Francesco Renga, Luca Carboni, Fiorella Mannoia, Enzo Jacchetti. Inoltre nel corso degli anni sono stati assegnati premi speciali: Don Gallo, Neri Marcorè, Luciano Ligabue, Umberto Veronesi, Don Antonio Mazzi, Marino Bartoletti.
Dal 2018 al Nomadincontro viene assegnato il PREMIO AUGUSTO DAOLIO CITTÀ di Novellara a personalità che operano nel sociale direttamente e si adoperano per iniziative umanitarie: 2018 Dott. Umberto Scaini (MEDICI SENZA FRONTIERE; nel 2019 alla D.ssa Lucia Russo Procuratore aggiunto a Bologna (per la ONLUS BUONA NASCITA – Progetto Leon); nel 2020 a Max Laudadio