Oggi 20 Agosto ricorre il decesso di San Bernardo, monaco, abate e teologo cistercense. Lui, fondatore dell’abbazia di Clairvaux, verrà citato da Dante nella “Divina Commedia” in qualità di guida nell’Empireo.

San Bernardo di Clairvaux, una vita austera in lotta contro l’infedeltà

Nato da una famiglia nobile borgognona, San Bernardo di Clairvaux sarà destinato alla vita ecclesiastica fin dalla nascita. Da qui, in età giovanile, il fascino per la vita monastica di Citeaux che lo porterà ad indossarne l’abito intorno al 1112. Scoperto il valore spirituale e umano di San Bernardo, pochi anni dopo arriverà l’incarico da parte dell’abate Stefano Harding di fondare una nuova abbazia. Questa sorgerà nella valle dell’assenzio – così chiamata per le erbe che vi crescevano, successivamente chiamata Clairvaux (Chiaravalle). La sua fondazione il 25 giugno 1115. Fondamentale in questa nuova sfida sarà l’appoggio del vescovo Châlons-sur-Marne, noto come Guglielmo di Champeaux, uomo d’alta spiritualità e fondatore dei canonici vittorini.

Acquisita e affermata una rilevante espansione dell’ordine cistercense, il Santo si impegnerà attivamente e contraddittoriamente ai tempi in difesa degli ideali di vita austera per la Chiesa e di rigoroso ascetismi per gli ordini monastici. Storicamente ricordato, inoltre, il suo contributo durante il Concilio di Troyes (13 Gennaio 1128) nella formazione nella Militia Templi” (Templari) per contrastare l’infedeltà in Terra Santa. Ne consegue (1135) difatti la scrittura del “De Laudibus novae militiae“, da cui si dispiegherà l’intero pensiero filosofico e teologico. Una vita monastica, quella di San Bernardo fondata sull’umiltà attraverso cui l’uomo potrà spogliarsi della superbia e dell’infedeltà conseguente il Peccato Originale ripristinando la propria natura divina. Proprio qui, la vita e le azioni di San Bernardo di Clairvaux si intrecciano con il fil rouge della “Divina Commedia“, il cui viaggio auspica il superamento dell’ “Io carne” attraverso la purificazione e redenzione del pellegrino Dante. Così, nel Canto 31 del Paradiso San Bernardo guiderà Dante nell’Empireo. Lui, allegoria dell’estasi beatificata; culmine dell’ascesa a Dio.

Annagrazia Marchionni

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