Questa mattina dopo 53 anni di reclusione potrebbe tornare libero Sirhan B. Sirhan, il killer del senatore e attivista statunitense Bob Kennedy. L’uomo dopo 15 richieste di libertà sulla parola respinte si presenterà di nuovo di fronte la commissione della California senza alcuna opposizione da parte dell’accusa.

Il killer di Bob Kennedy

Sirhan B. Sirhan è un uomo giordano di origini palestinesi che poco dopo la mezzanotte del 5 giugno 1968 colpì a morte con tre colpi di pistola Bob Kennedy, il quale si trovava all’Hotel Ambassador di Los Angeles per un comizio.

Il fratello di JFK era considerato il candidato principale alla presidenza USA, per le elezioni del ’68, poi vinte da Richard Nixon.

Tratto subito in arresto l’uomo giustificò il suo gesto dicendo: “Posso spiegarvelo. L’ho fatto per il mio paese“, il killer si sentiva tradito da Kennedy perché il senatore aveva appoggiato Israele nella guerra dei sei giorni.

Sirhan fu inizialmente condannato a morte, pena che venne commutata in ergastolo nel 1972, a causa dell’abolizione della pena capitale in California.

La possibile libertà su parola

Dopo 53 anni di carcere l’ormai settantasettenne Sirhan cerca per l’ennesima volta di tornare libero, questo sarà il sedicesimo tentativo.

Mentre per gli altri 15 tentativi, l’ultimo risalente al 2016, il District Attorney di Los Angeles aveva posto il suo veto sulla liberazione, ma questa volta non verrà presentata nessuna accusa, dando a Sirhan una chance enorme di tornare alla vita civile.

Secondo l’ufficio del DA di Los Angeles, l’uomo non essendo più un pericolo per la società andrà giudicato per dati oggettivi e potrebbe essere effettivamente reintegrato in essa.


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Franco Ferrari