Accadde oggi: il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, alla fine di una manifestazione per i diritti civili, la marcia su Washington per il lavoro e la libertà, Martin Luther King Jr pronuncia I have a dream”. Il discorso del reverendo cambiò per sempre la storia dei diritti civili dei neri americani. 

Martin Luther King, pastore protestante, politico e attivista statunitense, leader dei diritti civili, nasce ad Atlanta il 15 Gennaio 1929. Viene assassinato a Memphis il 4 Aprile 1968. Alle 18.01 King esce sul balcone del secondo piano del motel ove alloggiava in quei giorni e fu subito colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa. Trasportato in ospedale i medici constatano gli irreparabili danni cerebrali. La sua morte fu annunciata alle 19 Maggio. Per il delitto fu condannato James Earl Ray, ma ancora oggi non tutto è chiaro sull’omicidio del leader della “rivoluzione nera.

Martin Luther King: “I have a dream”, il reverendo lascia un segno indelebile nelle coscienze americane

Vista dal Lincoln Memorial verso il Washington Monument il 28 agosto 1963
Vista dal Lincoln Memorial verso il Washington Monument il 28 agosto 1963

“I have a dream è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King Jr. Quel 28 agosto del 1963, quando pronunciò il suo discorso davanti al Lincoln Memorial di Washington era consapevole di aver parlato con parole che avrebbero lasciato il segno. “Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla Storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro Paese”.

King al Lincoln Memorial_photocredit:corriere della sera
King al Lincoln Memorial_photocredit:corriere della sera

Il discorso è durato 17 minuti. Da quel momento la lotta contro il razzismo e la segregazione razziale non è stata più la stessa. Clarence Benjamin Jones, consigliere e amico intimo del reverendo ha rivelato in seguito alcuni retroscena di quel famoso discorso. Non tutti lo sanno, ma soltanto i primi sette paragrafi del discorso erano preparati. Luther King e Jones avevano selezionato insieme i temi e lui aveva steso il testo. Poi ad un certo punto Mahalia Jackson, la grande cantante gospel che aveva aperto la manifestazione, ha iniziato ad urlare: “Parla del sogno, Martin! Parla del sogno!“. Ed è così che il reverendo ha iniziato a parlare alla folla senza più seguire la scaletta.

Martin Luther King Jr. fotografato nel celebre discorso in cui pronunciò la frase «I have a dream»
Martin Luther King Jr. fotografato nel celebre discorso in cui pronunciò la frase «I have a dream»

Alcuni passi del famoso discorso

“… Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia…”

“…Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere…”

“…E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: “Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente”.

Ilaria Festa

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