Il cantante folk afghano Fawad Andarabi è stato ucciso nell’Hindukush da un combattente talebano, che gli ha sparato alla testa davanti alla sua famiglia al termine di una feroce esecuzione. I talebani hanno infatti vietato la musica nel Paese da loro appena conquistato, perché la considerano impura. Allo stesso modo sono state proibite le “voci femminili”, che a Kandahar sono state messe al bando da radio e tv.
Secondo quanto raccontato dal figlio del cantante folk, Jawad, i talebani erano andati precedentemente a casa di Andarabi e l’avevano perquisita, bevendo anche un the con il musicista. Ma qualcosa è cambiato venerdi’. “Era innocente, un cantante che vuole solo intrattenere le persone. Gli hanno sparato alla testa nella fattoria”, ha aggiunto. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha detto che il gruppo indagherà sull’incidente, ma ha aggiunto di non avere altri dettagli sull’uccisione.
Andarabi suonava il ghichak, un liuto ad arco, e cantava canzoni tradizionali sul suo luogo di nascita, sul suo popolo e sull’Afghanistan in generale. Un video online lo mostra durante una performance, seduto su un tappeto con le montagne di casa che lo circondano mentre canta. “Non c’è nessun Paese al mondo come la mia patria, una nazione orgogliosa”, cantava. “La nostra bella valle, la patria dei nostri grandi nonni”.
La valle di Andarabi si trova nella provincia di Baghlan, circa 100 chilometri a nord di Kabul, teatro di disordini da quando i talebani hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan, con alcuni distretti che sono finiti sotto il controllo di combattenti di milizie che si contrappongono ai talebani. Questi ultimi hanno poi annunciato di averne ripreso il controllo, ma il vicino Panshir, fra le montagne di Hindukush, è l’unica delle 34 province afghane a non essere sotto il controllo dei talebani.