La poesia Arrivederci fratello mare di Nazim Hikmet descrive perfettamente quel momento nostalgico dovuto alla fine dell’estate e al ritorno delle attività di ogni giorno. Nello spazio dedicato alla Letteratura per l’Infanzia una poesia che fra tutti ben evidenzia la fine della stagione estiva; la malinconia delle partenze e la speranza dei ritorni.
Arrivederci fratello mare, Nazim Hikmet: nostalgia, riflessioni e speranze
La fine dell’estate è spesso un periodo malinconico e, al contempo, speranzoso sulla nuova stagione che di lì a poco si intraprenderà. In Arrivederci fratello mare il poeta Nazim Hikmet descrive lo stato d’animo di chi si appresta ad accogliere un nuovo periodo della vita con la speranza di una nuova stagione in arrivo, ma anche con la tristezza di chi è cosciente che il periodo spensierato e allegro, tipico della stagione estiva, è ormai terminato.
Al centro della poesia Arrivederci fratello mare di Nazim Hikmet , il mare è il protagonista principale; il poeta si rivolge all’elemento naturale applicando alla sconfinata distesa d’acqua l’appellativo fratello: umanizza, quindi, il mare e crea un vero e proprio dialogo con questa entità. In questo modo, Hikmet trasmette sia la grandezza che la tristezza del mare:
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.
Il mare è visto da Hikmet come un’entità fraterna. Ciò che colpisce è il rapporto denso di emozioni che scaturisce dai versi. Il poeta sente e percepisce ogni elemento che contraddistingue il mare sulla propria pelle, e si rivolge all’elemento naturale in modo diretto, quasi tacito e sommesso, dichiarando che, nonostante sia costretto a lasciarlo, porterà con sé il suo sale azzurro, la sua luce, la sua infinità e l’infelicità dovuta al distacco.
Il dialogo intimo con il mare a la fine dell’estate: allegoria di rinascita
Tutto ciò che si sta per lasciare alle spalle, le speranze, le riflessioni sulla vita emergono proprio nel dialogo intimo che Hikmet ha con il mare; esso, dunque, diventa un amico a cui confidare le sue emozioni e le aspettative più profonde. Arrivederci fratello mare è anche un componimento di speranza: per Hikmet, infatti, la fine dell’estate è simbolo di rinascita. Nella seconda parte della poesia appaiono due versi emblematici:
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
Il mare è consigliere saggio e colmo di esperienza. Adesso si è pronti a schiudersi verso la nuova stagione, con l’intenzione di far tesoro delle esperienze vissute; con più speranza, più saggezza e con l’auspicio di far ritorno, successivamente, e ad avere nuovamente un contatto con il fratello mare. Ecco quindi che per Hikmet non si tratta di un addio, ma soltanto di un saluto momentaneo prima di riabbracciarsi e confidarsi di nuovo: un arrivederci.
Stella Grillo