Il vicino, Emanuele Impellizzeri fermato dalla polizia, ha confessato l’omicidio di Verona della 27enne, Chiara Ugolini. Sono in corso le indagine per stabilire il movente. L’uomo era uscito di prigione 3 mesi fa, ora era agli arresti domiciliari.
Omicidio Verona: la ricostruzione dei fatti, s’indaga sul movente
Sono in corso le indagini per stabilire il movente che abbia spinto, Emanuele Impellizzeri ad uccidere la sua vicina, la 27 enne Chiara Ugolini a Verona. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo l’avrebbe uccisa tra le 16 e le 19, la ragazza era rincasata dopo il turno di lavoro e sarebbe dovuta tornarvi intorno alle 17.
Il titolare della gelateria dove lavorava, nonché padre del suo fidanzato e convivente, Daniel Bongiovanni non vedendola arrivare ha avvisato il figlio. Il ragazzo, non ricevendo risposta neppure alle chiamate, si è poi recato presso l’abitazione per controllare. Rincasato intorno alle 19 ha trovato la porta chiusa e tutto in ordine, fino a quando non è giunto in cucina ed ha scoperto il corpo senza vita. Quando sono arrivati i soccorsi, la ragazza indossava della biancheria intima, questo fa supporre che sia stata aggredita mentre si cambiava per andare a lavoro.
I Carabinieri giunti sulla scena del delitto, si sono subito accorti dell’assenza d’ Impellizzeri sparito insieme alla sua moto, una Yamaha R6. Intorno alle 20, l’uomo ha prelevato 200 euro, presso un centro commerciale ad Affi, per poi dirigersi verso il Sud Italia, dove molto probabilmente pensava di nascondersi.
L’uomo è stato fermato dalla Polizia stradale di Firenze vicino al casello di Impruneta, lungo la A1, era agitato ed aveva i vestiti sporchi di sangue e graffi sul volto. In un primo momento si è chiuso in un silenzio impenetrabile davanti gli inquirenti, poi ha deciso di confessare.
Omicidio Verona: ecco la confessione dell’uomo
L’uomo ha spiegato di essere uscito da una finestra che si affaccia sulla rampa delle scale e di essersi arrampicato sul terrazzo della vittima, quando lei lo ha visto della vetrata della cucina e molto probabilmente ha iniziato ad urlare. L’uomo afferma di averla spinta e che la ragazza a quel punto è caduta a terra.
Sul corpo non ci sono segni evidenti, questo fa pensare che possa essere morta per un’ emorragia interna, anche se i Carabinieri non escludono che possa essere stata colpita con qualcosa, sono infatti in corso le verifiche su un oggetto da cucina rinvenuto a poca distanza.
Non si sa quali fossero le sue reali intenzioni, il trentottenne non ha detto nulla agli inquirenti, si sa solo che il giorno prima della morte, Chiara Ugolini spaventata dalle grida, era intervenuta per sedare una lite familiare tra il suo assassino e la compagna, ma non si esclude neanche la pista di un omicidio a sfondo sessuale. S’ipotizza che l’uomo volesse violentarla, ma la ragazza dopo averlo scoperto in casa, abbia tentato di ribellarsi.
Attualmente l’uomo è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. L’Impellizzeri era originario di Catania, ma viveva a Bardolino con la compagna e la figlia, era uscito dal carcere lo scorso giugno, condannato per due rapine commesse il 28 luglio 2006 a Mantova e a Montechiari, reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale.
In affidamento in prova ai servizi sociali, si trovava agli arresti domiciliari a seguito di una rissa, poteva uscire solo per andare a lavoro in un’officina. Irascibile e violento su Facebook postava foto di sé intento a sfoggiare il suo fisico palestrato e si raffigura con l’effige di Benito Mussolini.