Gli attentati dell’11 settembre 2001 provocarono la morte di 2.977 persone. Le vittime a New York furono 2.753, 184 quelle al Pentagono, 40 tra i passeggeri del volo 93. “L’unità è la nostra forza”, ha detto ieri sera Biden ricordando le vittime degli attentati. Il presidente sarà oggi alle commemorazioni a Ground zero, insieme a Obama; Bush sarà in Pennsylvania. Città blindate per l’allarme terrorismo, con la minaccia interna che ora preoccupa più di quella islamica.
Il Dipartimento di Giustizia deve dedicarsi a combattere il terrorismo in casa e fuori: “quello che abbiamo fatto e che dobbiamo fare e’ imparare dal passato ad anticipare meglio e prepararci per la prossima minaccia. E’ una grande responsabilità, ma e’ una responsabilità che ci assumiamo tutti insieme e che ci da’ forza”. Lo ha detto il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland.
Nessun discorso, solo un videomessaggio, perché “sente che è importante visitare” i tre siti degli attacchi di 20 anni fa, New York, Washington e la Pennsylvania. Così la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha spiegato la ragione per cui il presidente non tiene alcun discorso ufficiale alle cerimonie per l’anniversario dell’11 settembre. “Il presidente ritiene che sia importante visitare ognuno dei tre siti per commemorare le vite perse – ha spiegato Psaki – i sacrifici fatti in quel giorno che ha avuto conseguenze su milioni di persone in tutto il Paese, ma certamente su molte persone di quelle comunità”.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è arrivato a Ground Zero a New York City per le commemorazioni degli attentati dell’11 settembre 2001. Con la first lady Jill Biden, si reca oggi sui tre luoghi degli attacchi terroristici, secondo il programma della Casa Bianca. La coppia sarà quindi a New York City, a Shanksville in Pennsylvania, al Pentagono ad Arlington in Virginia. L’ex presidente Barack Obama e la ex First lady Michelle Obama partecipano alla cerimonia a Manhattan, così come l’ex presidente Bill Clinton e la ex candidata alla presidenza ed ex segretaria di Stato Hillary Clinton In una Ground Zero blindata, a New York, la lettura da parte dei parenti dei nomi delle quasi 3.000 persone uccise. Verranno osservati sei momenti di silenzio, corrispondenti ai momenti in cui le due torri del World Trade Center furuno colpite, e ai momenti in cui il Pentagono fu attaccato e il volo 93 precipitato.
«Per me, la lezione principale dell’11 settembre 2001 è che, quando siamo più vulnerabili, nel tiro alla fune che ci rende umani, nella battaglia per l’anima degli Stati Uniti, l’unità è la nostra più grande forza». Così questa mattina il presidente era tornato a fare appello all’unità del paese e a lasciarsi alle spalle la paura. Un video messaggio, e nessun’altra dichiarazione ufficiale.