A una settimana precisa dal lancio, la raccolta firme per il referendum per la legalizzazione della cannabis raggiunge quota 500mila, la soglia che permetterà al quesito di andare al voto nella primavera del 2022. Gli organizzatori invitano ad andare avanti con almeno un altro 15% di firme in più per sicurezza. L’appello dei promotori, inoltre, è non solo ad aderire ma anche a contribuire, visto che ogni firma digitale ha per loro un costo di circa un euro. A dare una spinta significativa alla campagna, è stata la possibilità di aderire online con lo Spid (COME FARE), ma anche i giovani: “Un primo dato significativo – ha spiegato Antonella Soldo, dell’associazione Meglio Legale – è che quasi la metà di chi ha firmato ha meno di 25 anni. Sono quei giovani che, si sente dire, non sono interessati alla politica ma che, in questa campagna, hanno trovato qualcosa di attrattivo”.
Si tratta di “un risultato straordinario ma non sorprendente: da tempo occorreva – sottolineano gli organizzatori – un intervento sul tema della cannabis e con la firma digitale in pochi giorni il tema è esploso. La velocità della mobilitazione conferma la voglia di cambiamento sulla cannabis ma anche di partecipazione alle decisioni su questioni che toccano personalmente. Adesso però occorre raccogliere un ulteriore 15% in più di firme per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione il 30 settembre”.