“L’altro Novecento: cento anni di storia al femminile”, un titolo suggestivo per una mostra che vuole fornire una chiave di lettura differente da quella consueta. Nella mostra si vuole ripercorrere l’evoluzione della figura della donna nel novecento. Un’evoluzione che trascende in tutti gli ambiti: la moda, il costume e la società. Se la storia, letta sui libri, è stata scritta quasi solo dagli uomini a partire dal XX secolo si fa preponderante il ruolo della donna e la mostra ne vuole essere fedele rappresentazione. La mostra è aperta da sabato 11 settembre a Castello Isimbardi di Castello d’Agogna (Pavia): fino al prossimo 24 ottobre.
La mostra: i dipinti esposti
La rassegna, promossa dalla Fondazione Vera Coghi, si pone come un percorso di consapevolezza storica. Partendo dal passato si invita l’avventore a cogliere le opportunità per il futuro. Tale viaggio è affrontato attraverso una selezione di dipinti del novecento italiano. Troviamo opere di Boldini, Zandomeneghi, Morbelli e Saccaggi. L’esposizione si apre con dipinti di Segantini, Longoni, Ezechiele Acerbi, Truffa. Gli artisti selezionati, appartenenti alla stagione del Realismo di fine Ottocento-primo Novecento, offrono uno spaccato del ruolo della figura femminile. Vi sono donne povere impegnate, spesso, nella gestione della casa. Troviamo anche i primi barlumi di emancipazione: donne che frequentano teatri, caffè, sale da ballo.
Le altre due sezioni: fotografia e moda
Le immagini raccolte nella sezione della mostra dedicata alla fotografia sono state raccolte da collezioni pubbliche e private. Nelle immagini traspare la concezione della donna nel periodo storico del dopoguerra. Una donna nuova, con aspettative di maggiore consapevolezza. Gli scatti rivelano l’evoluzione del rapporto con l’uomo, del rapporto tra la donna e la società.
Altra sezione è quella dedicata alla moda. Troviamo proiezioni multimediali ed esposizione di abiti d’epoca. Al Castello Visconteo di Sartirana è esposta, inoltre, una collezione d’alta moda. Completa la mostra un programma di sensibilizzazione per le scuole. I temi trattati sono quelli del femminicidio, del rapporto uomo-donna e del body shaming.
Dedicare un’intera mostra ad immagini femminili è sicuramente lodevole, si tratta però di donne filtrate attraverso lo sguardo di un uomo. Sarebbe bello, invece, trovare una mostra interamente dedicata ad artiste donne ed al loro modo di vedere e raffigurare la realtà.
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