Una inchiesta scuote il mondo della sanità, coinvolgendo anche l’infettivologo del Sacco di MilanoMassimo Galli. L’infettivologo è indagato in un’inchiesta milanese su presunti concorsi universitari truccati. L’ipotesi di reato mossa al primario dell’ospedale Sacco, come professore ordinario di malattie infettive all’Università degli Studi di Milano, è che, nella veste di presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all’Università Statale avrebbe condizionato l’intera procedura allo scopo di penalizzare un candidato a favore di un altro poi risultato vincente.

Con lui altre 32 persone risultano tra gli indagati, tra queste 23 docenti delle Università di Pavia, Milano, Torino, Roma e Palermo.

La maxi-indagine sulla nuova concorsopoli lombarda riguarda decine di bandi truccati per l’assegnazione di titoli di professore o ricercatore prevalentemente presso la Statale di Milano, l’università Bicocca e lo stesso ospedale Sacco. I destinatari del decreto firmato dalla Procura sono indagati a vario titolo per associazione, turbativa, falso. Contestato anche un episodio di corruzione a carico del professore ordinario di Medicina e chirurgia Riccardo Ghidoni che “riceveva nell’arco di alcuni mesi dall’odontoiatra Roberto Mannarino l’utilità rappresentata dall’esecuzione gratuita di lavori odontoiatrici per un valore di circa 10 mila euro”. Ghidoni, dunque, compiendo “atti contrari ai doveri di ufficio”, è risultato, secondo i pm, asservito “agli interessi personali di Mannarino, relativi alla carriera universitaria dei figli”.

Massimo Galli è indagato appunto anche per falso in concorso con altri tre colleghi, Massimo Andreoni, Giovanni di Perri e Claudio Maria Mastroianni, nell’inchiesta della procura di Milano su concorsi truccati all’università. Nell’esercizio delle funzioni di componenti della commissione giudicatrice di un concorso bandito dall’Università degli studi di Torino per un posto di professore universitario di seconda fascia tenutasi da remoto nel settembre 2020 i docenti, si legge nel decreto dei pm di Milano, sottoscrivevano il verbale nel quale si dava atto che la commissione aveva definito i criteri per l’attribuzione dei punteggi e aveva valutato un candidato. L’infettivologo Massimo Galli avrebbe “turbato con promesse e collusioni” la procedura di selezione indetta nell’aprile 2020 per l’assunzione a tempo determinato, della durata di otto mesi, di 4 dirigenti biologi da assegnare all’Uoc malattie infettive.

In particolare, Galli avrebbe fatto stilare “un avviso pubblico modellato sulle caratteristiche delle due candidate che intendeva favorire” e si sarebbe adoperato in modo che “la composizione della commissione giudicatrice in modo da farvi entrare membri a lui favorevoli che avrebbero privilegiato le candidate da lui indicate“.

Al professor Massimo Galli, oltre all’associazione, sono contestati quattro capi d’imputazione. Il primo riguarda anche il reato di falso, in concorso con Claudio Mastroianni, primario di Malattie infettive dell’Umberto I di Roma, rispetto al verbale denominato “valutazione dei candidati”. Prospetto che assegna i punteggi a ogni candidato. Verbale che risulta approvato ufficialmente, documento alla mano, durante una commissione online la mattina del 14 febbraio 2020, ma che in realtà, secondo il capo d’imputazione, non è stato scritto durante la riunione, ma concordato solo successivamente da Galli con il candidato favorito dallo stesso Galli che poi otterrà il posto di professore associato. Per questa vicenda risulta indagata anche Bianca Ghisi, la segretaria di Galli.

Il virologo del Sacco è accusato poi di una turbativa d’asta assieme ad Alessandro Visconti, ex assessore leghista di un comune in provincia di Varese e attuale direttore generale dell’ospedale Luigi Sacco. Con loro indagata anche Manuela Nebuloni, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Biomediche alla Statale nonché direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Anatomia patologica sempre al Sacco. L’obiettivo, nel giugno 2020, è far assumere 4 dirigenti biologi presso il reparto di Malattie infettive dello stesso Sacco. Il tutto “con collusione tra Galli e Visconti” nel momento in cui “i due concordavano che Galli predisponesse un avviso pubblico modellato sulle caratteristiche delle due candidate che intendeva favorire”. E ancora: che il noto virologo, in accordo con Visconti, “decidesse anche la composizione della commissione giudicatrice in modo da farvi entrare dei membri a lui favorevoli che avrebbero privilegiato le candidate da lui indicate”. Questa parte del “progetto illecito” non andrà a buon fine grazie al fronte opposto dalla professoressa Maria Rita Gismondo, titolare del laboratorio di microbiologia sempre al Sacco, che minaccerà (a ragione) di andare a denunciare tutto in Procura. Per superare l’ostacolo, secondo l’accusa, interviene la Nebuloni che, abdicando “all’esercizio della propria discrezionalità”, tenterà di riproporre la commissione inizialmente pensata da Galli.