Angelina Jolie fece molto parlare di sé quando, nei primi anni ’10 del 2000, dichiarò di essersi sottoposta a una doppia mastectomia preventiva per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro al seno. Per molti era inconcepibile che una delle donne più belle del mondo e delle attrici più talentuose avesse deciso di eliminare uno dei simboli primordiali della femminilità; altri l’hanno visto come l’ennesimo gesto di una donna a cui, in gioventù, è sempre piaciuto provocare.

In pochi hanno preso il gesto per ciò che è: la decisione di riappropriarsi della propria vita. Angelina Jolie infatti con la mastectomia non solo ha messo davanti a tutto l’amore per i propri figli, che non voleva privare prematuramente di una madre come accaduto a lei, ma anche l’amore per se stessa, in quanto donna e lavoratrice.

Con l’intervento infatti la Jolie ha potuto continuare a lavorare, davanti e dietro la macchina da presa; ha potuto continuare a vivere per sé e per gli altri (è infatti una nota attivista). Ma soprattutto si è riappropriata del proprio corpo, fin troppo spesso oggetto di commenti da parte di sconosciuti.

Sempre troppo magra, troppo eccessiva con tutti quei tatuaggi, troppo bella per essere vera. Il corpo di Angelina Jolie è stato da sempre degli altri, ma con la doppia mastectomia ha ricordato che appartiene solo a lei. E soprattutto ha insegnato che non esiste solo un tipo di femminilità, solo un tipo di donna: anzi, ha fatto sì che la parola coraggio potesse, una volta tanto, essere declinata anche al femminile.

Chiara Cozzi

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Ph: elle.com