In questa giornata del 4 novembre si celebra la fine della Prima Guerra Mondiale, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste. Nella stessa occasione si rende onore anche al sacrificio dei tanti che hanno perso la vita durante il conflitto. Il 4 novembre viene, così, proclamata la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate.

4 novembre, giorno dell’unità nazionale e delle forze armate

Il 4 novembre, in Italia si festeggia il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. La data è stata scelta per commemorare l’entrata in vigore, il 4 novembre del 1918, dell’Armistizio di Villa Giusti. Siglato nella tenuta del conte Vettor Giusti del Giardino, a Padova, dall’Italia e dall’Impero austro-ungarico. Termina, quindi, ufficialmente la Prima Guerra Mondiale. L’atto consente agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e portare a compimento il processo di unificazione nazionale. La Grande Guerra, non a caso, viene considerata la quarta guerra d’indipendenza italiana. La ricorrenza intende celebrare anche il sacrificio di tanti italiani chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzate nella tragedia della guerra. 

Il “Milite Ignoto”

Il 4 novembre 1921, nel Sacello dell’Altare della Patria, a Roma, si è tenuta la cerimonia di tumulazione del “Milite Ignoto“. Per celebrare l’evento e onorare i sacrifici dei soldati caduti. Il 23 ottobre dell’anno successivo, il Regio decreto n. 1354 istituiva il 4 Novembre festa nazionale. Status che è rimasto invariato fino al 1977. Successivamente la giornata è stata trasformata in “festa mobile”. Ossia si tengono celebrazioni istituzionali ma non è prevista la giornata festiva per lavoratori e studenti. Negli ultimi due decenni, la festa è ritornata ad essere celebrata con manifestazioni ampie e diffuse. Grazie anche al lavoro di valorizzazione dei simboli della Patria (come la sfilata militare del 2 giugno).

Questa celebrazione ha assunto un nome diverso solo durante il ventennio fascista quando venne ribattezzata ‘Anniversario della Vittoria’. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è tornata, però, ai titoli originari, preferendo celebrare l’unità nazionale e il sacrificio delle forze armate piuttosto che il successo bellico.

Sara Marchioni

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