Petroldollari. Grandi acquisti. Presente ottimo e futuro di possibili, grandi, vittorie. Ma non è tutto oro quel che luccica, a quanto pare. La Premier League ha aperto le porte del calcio più affascinante del mondo ai ricchi sceicchi del Medio Oriente. La potenza economica di queste nuove proprietà ha portato dei vantaggi giganteschi al Manchester City ed in futuro lo stesso destino dovrebbe eleggere il Newcastle come nuovo club emergente d’Inghilterra e dell’Europa. Tutto bello, ma la guerra in Yemen ha prodotto due grane impossibili da ignorare per le due società anglosassoni. Ecco cosa sta succedendo.
Manchester City e Newcastle nei guai per la guerra in Yemen?
Guai in vista per Manchester City e Newcastle? Forse. Secondo quanto riporta l’edizione odierna di Calcio e Finanza, i proprietari delle due società inglesi sono stati denunciati dall’associazione per i diritti umani Guernica 37 per l’intervento militare nello Yemen e per le conseguenze tragiche sulla popolazione civile del Paese. Accuse gravissime che potrebbero spostare, e di tanto, tutto il giudizio dell’opinione pubblica su Citizen e Magpies.
La denuncia è stata mossa contro diversi esponenti delle case regnati degli stati di Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Tra i nomi dei presunti responsabili dei fatti occorsi nella guerra dello Yemen ci sarebbero anche Mohammed bin Salman, patron de facto del Newcastle in quanto capo del fondo Public Investment Fund, ed il suo “collega” bin Zayed, collegato alla proprietà del Manchester City. Il problema, adesso, è tutto del Regno Unito: secondo gli accusatori, infatti, la legge britannica prevede l’arresto immediato di chi si sia macchiato di crimini di guerra o contro l’umanità. La situazione è in divenire.
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(Credits: Facebook)