Nel Metropolitan Today di oggi ricordiamo l’invenzione del fonografo di Edison. Si tratta di un’invenzione risalente al 1877 che permise per la prima volta di registrare e riprodurre dei suoni.
Thomas Alva Edison, inventore e imprenditore statunitense, fu uno dei primi ad applicare i principi della produzione di massa al processo dell’invenzione. Ottenne più di mille brevetti registrati a suo nome, e in tutto il mondo, tra USA, Regno Unito, Germania, Francia, e pure in Italia. Era assolutamente una mente brillante: non si limitava solo a scienza e economia, ma si occupava anche di filosofia e storia, come da ritrovamento nei suoi diari. Interessante poi notare come molte delle sue geniali intuizioni non siano state altro che un miglioramento di idee di altri. Sulla Luna esiste un cratere a lui dedicato: il cratere Edison.
Il fonografo di Edison: storia di un magico strumento
Grazie a un sistema in grado di incidere i punti e i simboli del codice Morse, quarant’anni dopo l’invenzione del telegrafo Edison riesce ad incidere su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, per poter ripetere il messaggio senza bisogno di un operatore. Inoltre, se il disco girava a una velocità sufficientemente alta, il suono metallico ricordava la voce umana.
Quando Emile Berliner brevettò il grammofono, la reazione di Edison non fu delle migliori. Infatti, non poteva accettare il fatto che qualcuno avesse trovato un’idea migliore della sua. Purtroppo però, nel 1893 il grammofono era più venduto del fonografo, cosa che spinse Edison a migliorare il suo brevetto, forse per la prima volta.
Marianna Soru
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