Quando si tratta di doversi disfare di un veicolo che è giunto alla fine della sua vita e della sua storia ci si può confondere tra diversi termini tecnici. Soprattutto tra rottamazione e radiazione: quale differenza c’è tra le due?

Prima di tutto è importante sottolineare che in tutti i casi ci si può riferire a diversi tipi di veicoli: ciclomotori, motocicli, camion, furgoni, camper, utilitarie eccetera. Tutti possono essere rottamati, ma non tutti hanno la necessità di essere radiati.

La rottamazione è a tutti gli effetti un insieme di operazioni che sono volte ad andare a cancellare il veicolo sia dal punto di vista burocratico che dal punto di vista fisico, come se le due cose dovessero andare di pari passo.

Una differenza potrebbe essere quella che vede coinvolti i ciclomotori: infatti essi possono essere rottamati ma non è necessario che vengono radiati. Ma esaminiamone i motivi: i ciclomotori non sono soggetti alla registrazione al pubblico registro automobilistico. Infatti, l’area di azione è il processo burocratico attraverso il quale le vetture devono essere cancellate da questo registro anche conosciuto con il nome di PRA. Bisogna fare una specifica richiesta, ma in genere viene rivolta proprio dall’interlocutore con cui entriamo in contatto, ovvero la ditta che si occupa della demolizione.

Perciò, se dobbiamo effettuare la radiazione camion per demolizione basterà incaricare un centro per la rottamazione che se ne occupi. Dovremmo consegnare il camion, che verrà ritirato da un carroattrezzi laddove non potesse muoversi da solo.

E assieme adesso tutti i documenti che lo riguardano, il certificato di proprietà, il libretto di circolazione eccetera.

Per effettuare una radiazione del camion non è necessario per forza demolire il mezzo: è una procedura che viene effettuata anche qualora lo si trapiantasse all’estero, ad esempio. Quello che conta è che non dovrà più essere trovato all’interno del suolo italiano e che non dobbiamo più essere costretti a pagare il bollo e a fare la revisione.

Quando abbiamo consegnato il camion ci verrà restituito un certificato di rottamazione, un documento che ci esonera da ogni responsabilità. A questo punto ci si arriva se la vettura non ha fermi amministrativi a suo carico, altrimenti la procedura potrebbe essere bloccata in attesa di eliminarli. Il procedimento per la radiazione deve essere concluso entro 30 giorni dal momento della presa in carico da parte del centro per la demolizione.

Dopo questo passaggio il proprietario, non sarà più proprietario e soprattutto non avrà più alcun tipo di responsabilità e sarà lo sfasciacarrozze stesso a cominciare il lavoro più importante, ovvero quello di recupero delle parti di ricambio e di smaltimento dei materiali residui. Grazie alle moderne tecniche e agli strumenti in dotazione è possibile andare a recuperare più del 70% della vettura, di modo che non vada persa ma che possa essere rivenduta oppure rimessa in circolo all’interno dell’industria automobilistica. Quasi tutti conoscono anche la possibilità di usufruire degli incentivi statali, perché soprattutto per quanto riguarda le vetture si sponsorizza molto la possibilità di monetizzare il proprio usato da rottamare e convertirlo in uno sconto sull’acquisto di un’automobile nuova. Questo è un percorso che si effettua in parallelo ma porta lo stesso al risultato di riuscire a radiare la vettura e a rottamarla.