Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Un anno fa se ne andava Diego Armando Maradona. Al Pibe de oro è dedicato il nostro racconto di oggi. Per realizzarlo ci siamo ispirati ad un vero aneddoto accaduto a Napoli
Guardava la televisione vedendo lo stadio cantare tra finte, goal e giocate di Maradona chiedendosi come sarebbe stato parlargli. Nadia Esposito si toccava i riccioli in fronte pensando di scrivere niente meno che al Pibe de oro. Maradona però avrebbe letto una lettera di una sconosciuta che faceva lavori saltuari? Nadia cercò di non pensarci pensando piuttosto che il grande campione avrebbe fatto qualcosa di impossibile come quella punizione contro la Juventus. D’altronde era proprio un miracolo che ci voleva per lei e suo figlio dopo l’intimo di sfratto ricevuto a causa del mancato pagamento dell’affitto.
Ho visto Maradona
D’altronde Nadia aveva già visto Maradona una volta mente faceva la lavapiatti in un ristorante. Ricordava particolarmente quella sera perchè un giovane cameriere da poco assunto veniva maltratto continuamente dal proprietario che non teneva conto della sua inesperienza. Nadia si fermò ad osservare di nascosto Maradona che lo difendeva e lo spronava a continuare. Gli sembrò che Diego fosse una brava persona ma Nadia non si azzardò ad avvicinarsi preda dell‘emozioni e dei continui richiami a lavar pentole e piatti.
Chi invece gli aveva parlato davvero era stato un suo amico parcheggiatore. Era un giorno d’inverno e a Napoli faceva molto freddo. Maradona aveva parcheggiato l’auto nel suo parcheggio. Pochi stanti dopo il parcheggiatore gli si avvicinò e guardando i suoi guanti di lana logori Diego gli lasciò una mancia. “Grazie Diego”, fu tutto ciò che il parcheggiatore riuscì a dire. Parole che ritornate in mente furono per Nadia uno stimolo ad andare avanti con il suo progetto. Con lui si può parlare, pensava rimboccando le coperte al figlio, è uno che aiuta gli emarginati.
Scrivere una lettera
Quella sera stessa decise di iniziare a scrivere la lettera per Maradona. Non sapeva bene come iniziare, come chiamare il campione. Dopo alcuni minuti risolse il problema adottando il formale “Caro Diego”. “Di miracoli per questa città nei hai fatti tanti ora te ne chiedo uno per me”, proseguì a scrivere elencando i suoi problemi. Nadia si rese conto in quel momento di vergognarsi a chiedere un aiuto economico così non parlò direttamente di soldi ma di “una speranza per vivere ancora mentre tutt’intorno si erge l’ombra della morte”. Dopo che ebbe finito restava il problema di come fargliela avere. Una grana che Nadia decise di risolvere andando presso il centro sportivo del Napoli il giorno seguente. Poi avrebbe aspettato la risposta.
Passò però una settimana ed ancora nessuna lettera di Maradona era arrivata a casa. Decise di allora di riandare al centro sportivo ed incontrare il grande campione personalmente. Probabilmente l’avrebbero preso per pazza e allontanata. Le sue paure si dissiparono qualche ora dopo quando si ritrovò un orologio di valore in mano con la richiesta del Pibe de oro di valutarlo bene per risolvere i suoi problemi. Erano le quattro del pomeriggio come segnato dal quadrante dell’orologio finemente decorato.
Epilogo
Il giorno seguente Nadia era in fila da un orologiaio per vendere l’orologio di Maradona. Nadia notò che erano sempre le sedici quando vide un annuncio della ricerca di una cassiera in un supermercato. Usci senza vendere nulla precipitandosi al supermercato per il lavoro. Una settimana dopo rincasava dal supermercato guardando l’orologio regalatogli da Maradona che aveva appeso in cucina dopo averlo bloccato alle 16. In quell’istante si rese conto che in qualche modo un miracolo aveva cambiato la sua vita.
Stefano Delle Cave