Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Si avvicina il Natale e per questo in queste settimane abbiamo deciso di proporre quattro racconti dedicati alle festività natalizie. Il primo è dedicato a uno dei personaggi simbolici e tipici del presepe napoletano come la lavandaia. Ci siamo ispirati anche ad un antico canto medievale intitolato “Il canto delle lavandaie del Vomero”.
Il freddo pungente le accarezzava il volto illuminato da un pallido sole di un dicembre inoltrato. Ilaria Fungillo però non si scompose continuando a trafficare e a lavare panni al lavatoio del paese. Stava arrivando Natale ma per una lavandaia come Ilaria voleva dire continuare a lavorare. E quest’anno ancor di più perchè era stata richiesta come levatrice. Ecco perchè si affaccendava a lavare piccole lenzuola bianche per un nascituro e 4 fazzoletti. Questi ultimi erano un dono speciale per Antonio, un giovane amato ma che, per il dispiacere di Ilaria, non aveva ancora deciso di diventare uomo e padre.
Il sogno di Natale
Ilaria ci pensava ancora ad Antonio e a quel regalo che voleva fargli per dichiararsi e sperare che qualcosa cambiasse. Poi Antonio quella mattina si presentò da lei accogliendola con fare scherzoso. “Non voglio sposarmi..devo partire per l’America”, le diceva prendendola in giro. Per questo Ilaria non gli aveva dato i fazzoletti e li aveva tenuti da parte. Se ne era poi tornata in casa con la sua cesta di panni e un desidero mai perso che qualcosa cambiasse. “Il Natale è speranza”, si diceva guardando il piccolo presepe che aveva costruito.
Ilaria fissò per un attimo il bambinello che aveva messo da parte e si toccò il ventre. S’immaginò il giorno in cui avesse avuto un bambino vero con Antonio che si fosse finalmente preso le sue responsabilità. Credette di sentire il pianto del neonato a cui aveva persino pensato ad un nome che ora ripeteva sorridendo. Poi il richiamo genitoriale alle faccende domestiche la riportò ala dura realtà familiare facendole mettere da parte i suoi sogni e facendole ricordare l‘inopportuno comportamento di Antonio la precedente mattina.
Un bambino vero
Il mattino seguente, Il giorno di Natale, Ilaria venne svegliata improvvisamente dalla madre. Ad attenderla c’era preoccupato un parente del nascituro che aspettava la sua levatrice. Ilaria si preparò immediatamente portando con se alcuni panni bianchi. 20 minuti dopo si ritrovò con una donna in travaglio che stava molto male per il dolore. Ilaria capì di trovarsi in uno di quei casi in cui bisognava rigirare il bambino prima di farlo uscire. Per questo disse alla partoriente di rilassarsi e di respirare a fondo mentre andava a prendere una pentola di acqua calda che era sul fuoco
In quell’istante incontrò Antonio che scoprì essere un vicino di casa. “Non ho voglia di scherzare Antonio, renditi utile e prendimi la pentola ”, gli disse. Antonio la segui in silenzio fino ad una porta oltre la quale c’era la partoriente rimanendo fuori a sbirciare. Senti per un attimo sulla sua pelle il dolore della donna che stava partorendo e l’ansia del padre poco di distante da lui. Poi il pianto del bambino appena nato cambiò tutto con la gioia che si sparse per la casa.
Epilogo
Ilaria venne improvvisamente abbracciata da Antonio che si guardò in giro frastornato. Davanti la coppia di neogenitori che si abbracciava lasciando trasparire qualcosa che non aveva mai provato. “Quando arriverà uno nostro?”, chiese a Ilaria prendendole le mani. Qualche ora dopo la giovane consegnò ad Antonio i suoi fazzoletti. Notò in lui uno sguardo diverso come se quella nascita lo avesse cambiato sempre. Capi allora che stava iniziando il suo sogno di Natale.
Stefano Delle Cave