Shel Shapiro e l’ex moglie Cristina Rivetti si sono sposati poco dopo la morte di Maria Lina Carreri, con la quale l’artista era convolato a nozze nel 1969. La voce di “Bisogna Saper Perdere” sarà oggi tra gli ospiti de “Il Meglio Di Domenica In”, dove rivedremo l’intervista realizzata da Mara Venier nella recente partecipazione al salotto domenicale di Raiuno.
L’ex leader dei Rokes nel 1992 ha subito la drammatica morte della moglie Mariolina per un suicida nel suo stesso garage a causa dell’inalazione del gas di scarico della propria auto. Un dolore insuperabile che Shapiro ha saputo affrontare grazie anche alla riscoperta dell’amore per una nuova donna, Cristina Rivetti. Dalla loro unione sono arrivati i due gemelli Pietro e Ginevra: un idillio bruciatosi troppo presto poichè nel 1997 la coppia decide do porre fine al loro rapporto con il divorzio. I due hanno cercato di mantenere buoni rapporti per poter crescere serenamente i loro gemelli ma, come spesso capita in questi casi, nell’artista è rimasto un senso di fallimento.
Shel Shapiro con l’ex moglie Cristina Rivetti ha avuto due gemelli
In un’intervista il cantante aveva raccontato:
Dopo la scomparsa di Mariolina, dopo la fine del rapporto con Cristina, da cui avevo avuto altri due figli, mi sentivo nella classica situazione del che ci faccio io qui? Nel 1998 arrivò la depressione”
Un periodo superato successivamente grazie all’aiuto della musica: nel 2002 dopo 15 anni di assenza tornava sulle scene con un nuovo album Shel, seguito da tre nuovi lavori in studio e la collaborazione con l’amico Maurizio Vandelli insieme al quale ha realizzato “Love And Peace” ed un tour che ha avuto un ottimo riscontro.
Sul rapporto con i figli aveva dichiarato sulle pagine di La Repubblica
Siamo cresciuti senza la capacità di instillare nei nostri figli la stessa voglia di ribellione. Abbiamo concesso tutto pensando di fare qualcosa di gradito, di moderno, di rivoluzionario…“Da questo punto di vista ho fatto più errori con Malindi, mia figlia di 25 anni che studia filosofia all’Università di Padova, errori che sto correggendo con i miei due gemelli Pietro e Ginevra di otto anni, con i quali sono molto più autoritario: ho capito con gli anni che si cede facilmente per una forma di pigrizia. Non dover dire di no rende più facile la vita ma alla fine ti ritorna come un calcio nel sedere”.
Fonte La Repubblica
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