Nati a Besançon nel 1862 e nel 1864, Auguste Marie Louis Nicolas e Louis Jean Lumière sono considerati tra i primissimi cineasti della storia.
Lavorarono a lungo per loro padre, il quale era un imprenditore e fotografo. In quell’ambito ebbero la possibilità di studiare nel dettaglio il processo fotografico. Quando questi andò in pensione i fratelli Lumière si ingegnarono per migliorare la pellicola cinematografica.
La loro più grande invenzione fu però il cinématographe, un macchinario che fungeva sia da camera che da proiettore, venne brevettato il 13 febbraio 1895. Un paio di mesi prima i fratelli Skladanowsky li avevano preceduti realizzando il loro bioskop, che però si era rivelato essere troppo ingombrante e meno funzionale.

I fratelli Lumière perfezionarono gli studi già esistenti in altre parti del mondo sulle fotografie in movimento. Decisero di applicare il meccanismo della macchina da cucito allo scorrimento della pellicola. Inizialmente si pensava che il cinematografo dovesse avere uno scopo scientifico, nessuno aveva preso in considerazione l’idea che il cinema potesse diventare una forma d’arte.

Il primo spettacolo a pagamento

Quello che accadde il 28 dicembre 1895 rimase poi nella storia. Antoine, padre dei fratelli Lumière si era da tempo messo alla ricerca di un locale che potesse ospitare l’evento. Quel sabato pomeriggio diverse persone pagarono un franco per assistere alla prima vera proiezione cinematografica della storia. Nonostante gli spettatori fossero solo 33, lo spettacolo ebbe un successo clamoroso.

In una delle sale del Grand Café di Parigi vennero proiettati dieci film dalla durata di un minuto circa ciascuno, per un totale di 25 minuti complessivi. Alcuni ritraevano scene di vita quotidiana, come Auguste Lumière e sua moglie mentre davano da mangiare al loro figlio, mentre altri avevano obiettivi comici.

L’enorme successo dei Fratelli Lumière

Nel giro di pochissime settimane da quel primo spettacolo i Fratelli Lumière erano riusciti a radunare un pubblico vastissimo. Arrivarono ad offrire oltre venti proiezioni al giorno, e fuori dalle loro sale un’enorme folla aspettava in fila di poter assistere.
Fu necessario per loro trovarsi dei rappresentanti che andassero in giro per il mondo a girare nuovi film e che rendessero note le vecchie pellicole.

Dal punto di vista tecnico i loro lavori consistevano in nient’altro che in “vedute animate”. Le inquadrature erano fisse e spesso decentrate, poiché il cinematografo non era dotato di mirino. Il montaggio, se non per rarissime eccezioni, era del tutto inesistente.
Lo spettatore era però totalmente incantato dai movimenti proiettati sullo schermo, un’assoluta novità per l’epoca.

Alcuni critici sostengono che i Lumière siano stati gli ultimi grandi artisti impressionisti, mostrando il cambiamento delle luci e i movimenti degli uomini. Con loro nacque ufficialmente la settima arte, con loro nacque ufficialmente il cinema.

Ludovica Nolfi

Seguici su

Facebook, Instagram, Metrò, La Rivista Metropolitan Magazine N7