Il vostro Club del Libro preferito oggi vuol parlare di Acerboli e la città sommersa, il romanzo d’esordio di Don Ugo Moncada, un sacerdote che, nonostante gli stereotipi che circondano il proprio ruolo, ha deciso di cimentarsi in un fantasy. Noi della redazione lo ringraziamo per averci dato l’opportunità di leggerlo inviandocene una copia. Il libro è edito grazie al progetto editoriale di Bookabook (2021 – 544 pagine) e le pregevoli illustrazioni sono opera di Andrea Raschi.
Sinossi
Alle pendici del Monte Tifo si apre un’angusta grotta. È lì che Geremsaia, il guardiano della Collegiata, conduce un gruppo di amici, accendendo in loro il desiderio di svelare il segreto che aleggia sul misterioso dedalo di gallerie che si estende nelle profondità della terra: la Città Sommersa. Ad Acerboli, intanto, impazzano i preparativi per il Torneo di Palla Murata, trasformato, sotto la direzione del cosiddetto Narratore, nella rievocazione dell’antica guerra che con la morte del Drago mise fine all’Era della Magia. Districandosi fra leggende, segreti e antiche maledizioni, i giovani amici cresceranno alla scoperta del destino che li attende.
L’Autore
Ugo Moncada è un prete della diocesi di Rimini, dove è nato e cresciuto. Appassionato di fantasy fin da ragazzino, ha fatto del genere letterario uno strumento di crescita al servizio della catechesi, non a caso si è baccalaureato presso la facoltà Teologica dell’Emilia Romagna a Bologna con una tesi sull’escatologia nella letteratura fantastica di C. S. Lewis, il celebre autore delle Cronache di Narnia. Da alcune esperienze personali nelle parrocchie in cui è stato in servizio e dal particolare contatto con il mondo degli adolescenti nasce il suo primo romanzo.
Acerboli e la città sommersa: commento personale
“Esatto, sono un prete che scrive fantasy”, questo è l’estratto di un messaggio arrivato alla nostra redazione da Don Ugo (mi permetto di chiamarlo così) nel proporci di visionare e recensire il suo romanzo e noi abbiamo ritenuto “sacrosanto” (dire che è il termine più adeguato) accodarci alla sua rivendicazione di autorialità, rispondendo tra noi “E perché, non si può?” Si può, si può, anzi, quando il risultato è un testo come questo… si deve! Un testo che si aggiunge alla schiera di autori coraggiosi che decidono di scrivere fantasy ambientati in Italia. Grazie di esistere!
Acerboli e la città sommersa è un testo coinvolgente e che nonostante la sua mole non ingombra la mente, anzi, piuttosto la riempie, perché c’è differenza tra ingombro e riempimento. La solletica, ma soprattutto si dimostra essere un romanzo con un target preciso, a fuoco, scevro da traballamenti strutturali. L’autore magari non sarà espertissimo ma… si dimostra non essere “nuovo” al genere, si percepisce il bagaglio letterario alle spalle.
La scrittura è scorrevole e interessante anche nelle parti più descrittive, attenta nella creazione del mistero e agile nella narrazione delle parti più “action”. I personaggi principali poi, possono piacere o no, ma sono certamente tridimensionali e allo stesso tempo credibili, realistici… veri.
Probabilmente il tema principale vuole essere quello dell’accoglienza verso l’altro, un “altro” che può essere molto vicino… un diverso che alla fine si scopre più simile a noi di quanto ci spettassimo. Questa sottotrama risulta evidente dalla grande varietà dei personaggi, dalla necessità, funzionale alla storia, di non fermarsi alle apparenze. Voto: 7+
Dario Bettati