Allerta Spoiler
Annunciata sul finale di The Mandalorian, finalmente giunge su Disney+ The Book of Boba Fett, la serie che vede come protagonista l’iconico cacciatore di taglie interpretato da Temuera Morrison, creduto morto tra le fauci del Sarlacc in Il ritorno dello Jedi.
Boba Fett: colui che ce l’ha fatta
Stranger in a Strange Land è il titolo di questo episodio, che forse, tuttavia, si sarebbe dovuto chiamare, traduco direttamente, “dura la vita su Tatooine”. Che il pianeta non fosse accogliente lo sapevamo già, tuttavia la puntata ci permette di entrare un pò più nello specifico mettendoci anche nei panni di una cultura mostrata sempre solo in maniera collaterale, superficiale, ossia quella de Predoni Tusken, anche loro all prese con quello che è l’imperativo su Tatooine: sopravvivere.
Boba Fett in effetti è un esempio perfetto di sopravvivenza e adattamento. Come suo “padre” Jango, anche Boba ha cercato di farsi strada nell’universo, prima umilmente, poi tirando fuori la testa dalla sabbia, in tutti i sensi, prendendo il posto di Jabba The Hutt. Questo passaggio ci viene fatto notare attraverso uno scambio di battute con Fennec: quando uno degli ex vassalli di Jabba gli porta un dono, il nuovo boss fa notare alla socia come un tempo fosse lui a al suo servizio.
Un nuovo concetto di crimine?
Qualche scena dopo abbiamo anche un altro passaggio fondamentale, protagonista di nuovo uno scambio di battute tra l’ex cacciatore di taglie e l’assassina. Il nuovo grande capo espone quello che sarà il suo “manifesto, ciò che lo distaccherà dall’ombra degli Hutt e gli permetterà, forse, di stabilire la sua nova dinastia dei Fett che cancelli il passato: lui non governerà con la paura, lo farà col rispetto. Ciò a mio avviso segnerà una definitiva svolta della cornice nella quale il mondo del crimine dell’universo di Star Wars si iscrive, molto meno di stampo “mafioso”, se posso permettermi, rispetto a quello del passato, pertanto più esplicito, ramificato con la politica, fatto soprattutto di alleanze e connesso all’essenza stessa del dominio (non a caso abbiamo dei rifermenti al feudalesimo e lui viene addirittura etichettato come Daimio). Ciò che Darth Maul non era riuscito completamente a realizzare nella serie animata di The Clone Wars, ossia una sorta di “maturazione” del concetto.
The Book of Boba Fett: una copia di The Mandalorian?
The Mandalorian ha certamente disegnato una linea e alzato l’asticella, pertanto ormai sarà quasi impossibile non paragonare tutto ciò che verrà, soprattutto quando le storie sono così simili. Del resto… non paragoniamo sempre ogni romanzo con degli elfi al Signore degli Anelli? Non se ne esce! Ma va ben così, dai. Comunque Din e Boba sono fortunatamente personaggi molto diversi, con percorsi comportamentali molto diversi,il che ci fa sperare anche in una serie molto…diversa. Ma non solo, a livello di trama e di narrazione del primo non sapevamo e per molti versi non sappiamo ancora quasi nulla, il secondo invece ha un vero e proprio passato manifesto, una sua storia nelle storie che certamente influenzerà la narrazione di questa serie e il suo rapporto con quella galassia lontana lontana. Staremo a vedere nelle prossime puntate.
Dario Bettati