La 79esina edizione dei Golden Globe 2022 si mostra nella sua veste migliore. Quella aperta e in grado di rappresentare il valore di tutte le differenze del panorama culturale. Infatti è MJ Rodriguez a portarsi a casa il premio come miglior attrice per il suo ruolo nella serie tv Pose. Un premio che è anche un titolo storico: è la prima attrice trans a ricevere questo riconoscimento.

Un anno di scuse quello dell’HFPA (Hollywood Foreign Press Association)che deve farsi perdonare diverse accuse. Dalla poca rappresentatività delle differenze, persone queer e disabili, alla totale assenza di esperti giovani o neri nell’organizzazione. Negli anni gli scandali non sono mancati e nel 2021 l’HFPA ha cercato di rimettersi sulla giusta strada. La vittoria di MJ Rodriguez, nell’anno di redenzione, segna il primo passo su questo itinerario più ampio e aperto a tuttз.

Golden Globe 2022: MJ Rodriguez è la miglior attrice

Non è un fulmine a ciel sereno. Chiunque ha visto la serie tv di Netflix “Pose” (conclusa a settembre 2021 e che ci manca già terribilmente) può confermarlo: MJ Rodriguez è un’ottima attrice e ha dato vita vibrante al personaggio di Blanca Evangelista. Il risultato ai Golden Globe però non è solo la ciliegina sulla torta, è un portone vecchio e pesante che viene spalancato.

Questa vittoria è una porta che si apre per i giovani talenti della comunità LGBTQAI, per usare le parole della stessa Rodriguez. Sui social ha postato la proprio gioia con queste parole:

This is the door that is going to Open the door for many more young talented individuals. They will see that it is more than possible. They will see that a young Black Latina girl from Newark New Jersey who had a dream, to change the minds others would WITH LOVE. LOVE WINS. To my young LGBTQAI babies WE ARE HERE the door is now open now reach the stars!!!!!

L’anno della redenzione (forse) dei Golden Globe

Si legge sulla stampa online che questa 79esima edizione rappresenta la redenzione per i Golden Globe. Viene da domandarsi se è abbastanza. Secondo i più critici dell’HFPA no, la strada per il riconoscimento delle differenze è ancora lunga. A prenderne le distanze sono stati in molti, basti citare NBC che non ha trasmesso l’evento o Netflix e Amazon.

La decisione di “boicottare”, di dare una lezione di umiltà e inclusività, è stata voluta da più parti, dai network agli attori e alle attrici. Da Scarlett Johansson a Mark Ruffalo, fino a Tom Cruise che ha restituito i tre premi ricevuti negli scorsi anni. Il presidente della HFPA, Ali Sar, è corso ai ripari lo scorso anno, annunciando una vera e propria riforma che però ha ricevuto diverse critiche.

MJ Rodriguez apre la porta alla rappresentazione

MJ Rodriguez ha aperto la porta per una maggiore rappresentazione delle persone trans nelle serie tv e nel cinema. Non è solo retorica, è un dato essenziale che deve essere preso in considerazione in questo momento storico. Non sono molte le attrici trans chiamate a interpretare ruoli di donna o ruoli di personaggi trans, spesso è il contrario.

Pensiamo ai panni indossati da Eddie Redmayne in The Danish Girl – lo stesso ha dichiarato che oggi non accetterebbe quella parte – o Jared Leto in Dallas Buyers Club. Nel cinema ci vuole più giustizia e uguaglianza, ma non è così semplice.

Il cinema e le serie tv hanno la forza di cambiare l’immaginario e l’opinione comune, ma sono anche un prodotto di mercato, di massa. Una maggiore rappresentatività vorrebbe dire dare più spazio a chi è sempre stato invisibile. “Dominio degli omosessuali”, direbbe qualcuno (cit. Alberto Contri) di nostra italica conoscenza; l’altra parte della barricata c’è chi grida che è tempo di spalancare quella porta chiusa con sopra scritto “privilegio”. È la rappresentazione, bellezza. E tu non ci puoi far niente! Niente!

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Articolo di Giorgia Bonamoneta.