Nel pieno della quarta ondata dell’emergenza pandemica da Covid-19, quando (forse) i problemi su cui concentrarsi dovrebbero essere altri, l’attenzione è completamente focalizzata sull’approvvigionamento di mascherine della Polizia di Stato. Per carità, i dispositivi di protezione rappresentano uno strumento essenziale nella lotta al virus, perciò è importante che se ne parli. Tuttavia, lo sarebbe ancor di più se lo si facesse per delle ragioni concretamente valide. Nelle scorse ore, infatti, le Forze dell’Ordine sono state rifornite con lotti di FFP2 di colore rosa. Il che ha suscitato non poca indignazione. Ad insorgere, in particolare, è stata l’associazione sindacale SAP, la quale ha formalmente richiesto un intervento immediato a tutela dell’autorevolezza dell’Istituzione che rappresenta.
Il SAP della Polizia sulle mascherine rosa: “Dispositivi di protezione indecorosi”
Il SAP, ossia il Sindacato Autonomo di Polizia, nasce alla fine degli anni Settanta e da allora rappresenta circa 20mila agenti sul territorio nazionale. Per risolvere la situazione è stato interpellato il Capo della Polizia Lamberto Giannini in persona.
In una lettera redatta dal SAP, difatti, si definiscono i dispositivi forniti a svariate caserme, tra cui quelle di Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa, Bologna e Venezia, poco consoni e “indecorosi”. Certo, come se fosse il colore di una mascherina a rendere indecoroso qualcuno e non il comportamento di chi magari ne fa utilizzo. Comunque, nella missiva si può leggere quanto segue:
“Signor Capo della Polizia,
con la presente portiamo alla Sua attenzione l’inusuale fornitura di mascherine FFP2 di colore rosa che sta avvenendo in numerose Questure tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia. Non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione e suscita perplessità la scelta di approvare tale acquisto“.
Sterile polemica o lecita perplessità?
Più nello specifico, si sottolinea che il “rosa” risulterebbe essere dannoso per l’immagine delle autorità per via della sua eccentricità. E in alternativa, si propongono il nero, il bianco, il blu o l’azzurro in quanto più appropriati. Per non parlare della loro maggiore conformità alle divise. Il tutto, dunque, al fine di preservare il decoro degli operatori atti a garantire il rispetto della legge.
Insomma, una sterile (e grottesca) polemica o una perplessità lecita?
Scritto da Diego Lanuto.
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