Nella vasta categoria nella quale rientra il recupero e il riciclo dei rifiuti si possono inserire anche quelle ditte specializzate nello smaltimento dell’amianto e eternit e questo articolo ha proprio lo scopo di illustrare una problematica molto sentita all’interno del nostro paese. È molto importante suddividere correttamente i rifiuti domestici perché questo consente appunto di poter trarre un beneficio da materiali che, correttamente elaborati, possono essere immessi nuovamente all’interno del ciclo produttivo. Ma ci sono anche determinati rifiuti che potrebbero essere molto pericolosi e addirittura tossici se dispersi nell’ambiente e tra questi c’è l’amianto che non può assolutamente venire gestito in autonomia dal momento che lo Stato impone che venga smaltito da ditte autorizzate. Si tratta di un problema che riguarda tutti: dal punto di vista mediatico l’allerta è sempre stata tenuta alta a partire dal 1994.
Potremmo riscontrare la presenza di amianto all’interno di costruzioni di nostra pertinenza e a quel punto è importante isolare con gli spazi in cui l’amianto si trova allo stato degradato, ancora prima di contattare la ditta.
Questo per tenere lontane le persone che potrebbero entrarci in contatto e mettere a rischio la propria salute.
L’eternit altro non è che amianto legato al cemento, utilizzato soprattutto negli anni ‘70 per la costruzione di molti edifici.
La pericolosità maggiore è costituita dalle possibilità di respirarlo e dunque introdurre le sue particelle all’interno dei polmoni la dove non si potrebbero più recuperare.
Ma vediamo come è possibile incapsulare l’amianto degradato.
Si possono creare delle coperture in modo che questo amianto non venga liberato nell’aria oppure contattare dei professionisti che si occupano di smaltimento dell’amianto affinché utilizzino dei prodotti impregnanti che hanno la facoltà di inserirsi all’interno delle fibre di amianto per occludere i pori. Sostanzialmente si tratta di andare a sovrapporre delle lastre prive di amianto a quelle con l’amianto. Questo per le costruzioni che non devono essere necessariamente demolite, ma ogni caso è assente se e comunque bisogna richiedere per forza la consulenza di un esperto.
Più tempo si passa a contatto con il rischio peggio è, perciò bisogna bruciare i tempi in questo caso e contattare una ditta di smaltimento di amianto appena abbiamo la percezione che potremmo correre dei rischi.
La percentuale di probabilità che questo possa succederci, se abitiamo in un edificio costruito prima degli anni 90, è alta.
Non si poteva certo demolire tutte queste costruzioni una volta appreso quanto l’amianto fosse pericoloso per la salute umana. Oltretutto non tutti sono in grado di riconoscerlo e di distinguerlo nelle sue diverse forme.
Le fibre di amianto degradato sono invisibili e altamente tossiche. Per averci a che fare bisogna saper riconoscere il problema e aver imparato a gestirlo attraverso una serie di corsi di formazione che sono stati seguiti da tutti gli specialisti che lavorano in questo campo, in possesso delle dovute autorizzazioni da parte dello Stato.
Perciò se abbiamo dell’amianto dobbiamo assolutamente renderci responsabili (anche perché per legge lo siamo) di farlo eliminare. In modo da non incappare in pesantissime multe.