Sabato scorso un’auto si è schiantata contro un bus a Rezzato, in provincia di Brescia; nell’incidente hanno perso la vita tutti e cinque i ragazzi presenti nella macchina e nessuno di loro aveva la patente. La vettura gli era stata prestata da un amico che li seguiva con un’altra auto e che è sopraggiunto sul luogo dell’incidente dopo poco lo schianto. Si continua ad indagare su alcuni punti poco chiari della tragedia.

La dinamica dell’incidente è poco chiara

Nessuno dei cinque ragazzi morti nell’incidente avvenuto nel bresciano era in possesso della patente di guida.
Questo è quanto riscontrato per ora dagli inquirenti del caso, che continuano ad indagare sullo schianto avvenuto tra l’auto e un l’autobus turistico, e in cui hanno perso la vita Dennis Guerra (19 anni), di Sabbio Chiese, Imad El Harram (20 anni) di Preseglie, Imad Natiq (20 anni), Salah Natiq (22 anni) entrambi di Vestone, e Irene Sala (17 anni), di Villanuova sul Clisi.

Presumibilmente alla guida c’era il più grande, Salah Natiq, riguardo al quale il padre ha precisato al Giornale di Brescia: “Mio figlio non aveva la patente, nemmeno suo cugino che era a bordo dell’auto e anche il terzo amico marocchino”.
L’auto non era di nessuna delle vittime, ma gli era stata prestata da un coetaneo, che li stava seguendo dietro con un’altra vettura, anche se non è ancora chiaro il perché.

I ragazzi avevano appena finito di ritrovarsi per una grigliata, ed erano intenzionati a raggiungere un altro gruppo di amici a Brescia, nei pressi della stazione.
Il pullman, che guidava nel senso di marcia opposto, non è riuscito a frenare in tempo per evitare l’auto. Il fatto è avvenuto intorno alle 22:15 nella Strada Statale 45bis, all’altezza di Rezzato.
Tutte le vittime sono morte sul colpo, e gli investigatori continuano le indagini per riuscire a ricostruire la dinamica nel dettaglio.

Seguici su Metropolitan Magazine: