Dopo le prime rivendicazioni di uguaglianza per le donne in Italia avvenute nell’Ottocento, gli anni Settanta del Novecento rappresentano il periodo di seconda ondata del Femminismo.

L’obiettivo era quello di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, abolendo le discriminazioni sessuali e biologiche che all’epoca si traducevano in differenze a livello sociale e culturale. La donna era sottomessa all’uomo in tutto, vivendo una perenne condizione di subalternità. La necessità era quella di liberazione, di emancipazione.

Il movimento femminista degli anni Settanta

Il movimento femminista degli anni Settanta in Italia si è diviso in quattro fasi essenziali. Il primo periodo, dal 1968 al 1972, ha visto svilupparsi gruppi di donne che si incontravano per parlare di diritti e parità di genere. Dal 1972 al 1974 si sono formati i primi collettivi ufficiali, che dal 1975 al 1976 si sono trasformati in un vero e proprio movimento di massa, entrato in crisi nel 1977.

Il 1968 viene ricordato come un anno rivoluzionario, dove in Italia, associazioni di studenti e studentesse, insieme a vari partiti, promuovevano il Femminismo e idee di uguaglianza. Le donne subivano discriminazioni a causa del genere, che si riversavano in ogni ambito della vita: famiglia, sesso, lavoro. A quel periodo si ricollega la nascita di una presa di coscienza collettiva della situazione. Si cominciava a discutere dei problemi legati alle discriminazioni anche fuori dalle mura domestiche, soprattutto nei collettivi, prima a Roma e Firenze, poi in tutta Italia. L’opinione pubblica iniziava a risentire dell’impatto.

In quegli anni si è dato il via alle prime battaglie per i diritti delle donne. Le donne non volevano essere più viste solo come mogli, madri o figlie. Volevano avere il diritto di autodeterminarsi, disponendo della propria identità e del proprio corpo.

Tra le altre conquiste di quel periodo, ci sono la legge sul divorzio nel 1970 e quella sul diritto all’aborto del 1978.

La battaglia per l’emancipazione femminile iniziata in quegli anni, è sicuramente ancora incompleta, nonostante il tempo passato e i progressi raggiunti. Con Brave oggi abbiamo raccontato il punto di partenza del movimento femminista, per ricordarci che il futuro è ancora tutto da conquistare.

Francesca Mazzini

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