Migliaia di donne hanno manifestato nel centro della capitale Montevideo contro la violenza sessuale, denunciando la “cultura dello stupro” dell’Uruguay dopo che una donna di 30 anni è stata violentata in gruppo.

Al grido di “No è no”, le manifestazioni sono state organizzate dai collettivi femministi in tutto il Paese, con un grande corteo a Montevideo, dopo diversi casi di violenza sessuale rivelata nei giorni scorsi.

Domenica una donna ha raccontato di essere stata violentata da un gruppo di uomini in un appartamento sul mare a Montevideo, dove era arrivata con uno di loro, conosciuto in un bar notturno e con il quale aveva avuto rapporti consensuali. Almeno altri tre uomini sono poi arrivati ;;all’appartamento e l’hanno violentata con la complicità dell’uomo che aveva seguito. Lo stupro è stato confermato da una visita medica.

“La cultura dello stupro è continuare a dire che gli uomini hanno ‘bisogni’ o ‘impulsi sessuali’ che non possono controllare”, sottolineano i collettivi femministi in un comunicato. “Ci confrontiamo ogni giorno con discorsi che sottolineano la paura, il silenzio e il dubbio”, aggiunge il testo che chiede una migliore educazione sessuale e azioni concrete da parte dello Stato a tutela delle donne