Con l’irrigidirsi delle misure di contenimento e delle restrizioni esclusivamente per i non vaccinati, aumentano anche gli escamotage a cui questi fanno ricorso per aggirarle. Non che si possa fare di tutt’erba un fascio, per carità, in fondo non si tratta tanto di quelli che non possono sottoporsi all’inoculazione del siero anti-Coronavirus quanto di coloro che da sempre vi si oppongono. In altre parole, i famigerati “no-vax“. E tra le trovate a detta loro più geniali per sfuggire alla campagna vaccinale, e al tempo stesso riuscire ad avere il Green Pass, c’è quella di organizzare dei “party a tema” per esporsi al contagio. Insomma, nemmeno fossero dei ritrovi tra vecchi compagni di scuola, con l’unica differenza, però, che qui non si ricordano i bei tempi andati, ma si mettono pericolosamente in discussione quelli che verranno.

Un po’ come è successo a San Donà, in provincia di Venezia, dove una mamma, dopo aver accertato la positività dei figli, ha ben pensato di invitare in casa sua un gruppo di venti persone nella speranza di poter far ottenere a tutti la Certificazione Verde.

Il caso della mamma di San Donà e i party no-vax a tema Covid

Nonostante la percentuale di italiani che hanno ricevuto le dosi di vaccino sia elevata, una buona parte della popolazione non ha nemmeno cominciato il ciclo primario. Tralasciando chi ha paura e chi invece non può per motivi di salute, ci sono poi tutti quelli che sin dall’inizio vi si sono opposti: i no-vax. Che sia per una mera divergenza ideologica o in nome di chissà quale complotto in atto, sta di fatto che il loro numero, sebbene non sia così elevato, resta comunque importante. Tuttavia, a preoccupare maggiormente non è la decisione di non voler aderire alla campagna, ma la leggerezza e la non curanza con cui si lasciano andare ad azioni che potrebbero avere forti ripercussioni non solo sull’intera comunità, ma anche (e soprattutto) su se stessi.

Un esempio, l’ultimo di una lunga lista, è il caso della mamma veneta di San Donà. Stando a quel che riferisce l’Huffington Post, infatti, la donna, avendo i suoi figli contratto il Covid, avrebbe messo su una piccola festicciola, sempre che così si possa definire, presso la sua abitazione. L’intento, chiaramente, era quello di contagiare quante più persone possibili per avere, qualora la cosa fosse andata a “buon fine”, il certificato di guarigione. A dimostrarlo, il messaggio che la stessa avrebbe inviato via social ad amici e conoscenti e che l’Huffington Post ha accuratamente riportato:

Venite a casa mia – si legge – i miei figli hanno contratto il Coronavirus. In questo modo, vi potrete contagiare anche voi, ottenendo il Green pass rafforzato, senza sottoporvi alla vaccinazione“.

Al momento le autorità stanno indagando per risalire all’identità dell’improvvisata covid-party planner, dal momento che rischierebbe una denuncia penale per “epidemia dolosa”.

Le parole del Presidente per la Conferenza dei Sindaci per la sanità

Sulla questione si è espressa anche Silvia Susanna, sindaca di Musile e Presidente della Conferenza dei Sindaci per la sanità, la quale ha lanciato un allarme sulla frequenza con cui si verificano episodi del genere, fa sapere l’Huffington Post. A tal proposito, ha rivelato che:

Abbiamo sentito di altre feste e ritrovi anche per persone adulte che fanno lo stesso. Eventi semisegreti organizzati contattandosi nei social allo scopo di prendersi il Covid e quindi il Green pass per un periodo. Tutte queste persone non comprendono i rischi che corrono perché il contagio può comportare ancora effetti molto seri a livello di salute a tutte le età“.

Che dire, in un’Italia che tenta ad ogni costo di ripartire nel migliore dei modi è sconcertante sentir parlare ancora di gente che, a distanza di due anni, è rimasta ferma al: fatta la legge, troviamo l’inganno!

Scritto da Diego Lanuto.

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