Il clima che aleggia intorno alla questione Ucraina è sempre più teso. I tentativi di diplomazia portati avanti fino ad oggi si sono rivelati inefficaci e la via del dialogo si fa più insidiosa, per non dire impraticabile, ad ogni giorno che passa. Basti pensare al colloquio con il Presidente Emmanuel Macron, che si è risolto in un nulla di fatto. Oppure alla chiamata tra Vladimir Putin e Joe Biden, nel corso della quale non si concluso niente sulla scia della promessa di un prossimo appuntamento. L’Occidente resta fermo sulle proprie posizioni e minaccia sanzioni o interventi “rapidi e decisi”, invitando nel frattempo i suoi concittadini ad abbandonare il Paese in via precauzionale. Mentre il Cremlino, dal canto suo, benché disapprovi le voci di un’invasione imminente, continua a praticare le sue esercitazioni militari al confine e ad ammassare le sue truppe, generando caos e preoccupazione.
Tuttavia, al di là delle conferme e delle smentite, pare che non sia ancora stata pronunciata l’ultima parola. Stando a quanto riporta l’Ansa, infatti, il Ministro degli Esteri del Governo moscovita Sergej Viktorovič Lavrov ha fatto sapere che ci sono comunque delle possibilità di giungere ad un compromesso con le nazioni occidentali.
Le nuove accuse alla Russia sulle sue mire in Ucraina e le precauzioni degli Alleati
Sono tante le notizie che arrivano dall’Ucraina in questi giorni e altrettanti i timori che si stanno diffondendo tra la popolazione. Non si sa se Mosca darà effettivamente seguito alle sue parole, così come non è chiaro quale sarà la risposta dell’Occidente in vista di un possibile attacco. Quel che è certo è che la situazione sta diventando insostenibile e sta coinvolgendo varie nazioni del mondo. Il tutto mentre Putin resta solamente a guardare. In molti, difatti, lo accusano di voler dar vita ad un’atmosfera di incertezza e disordine in territorio ucraino secondo una strategia ben congeniata, per poter poi giustificare (e mettere in atto) un possibile intervento diretto sul campo. Un po’ quello che successe nel 2014. Sfortunatamente, però, al momento non è dato sapere quale sia la realtà dei fatti.
Ad ogni modo, secondo quel che riferisce l’Ansa, Lavrov avrebbe parlato di “chance” per trovare “un accordo” con la Nato. E al tempo stesso, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha annunciato che le operazioni dei suoi militari termineranno presto. Ciò nonostante, l’Occidente non si fida e si prepara qualora le circostanze dovessero precipitare improvvisamente. Gli esecutivi hanno avvisato i cittadini non ucraini di provvedere a lasciare l’area, ma quest’ultimi lamentano l’impossibilità di poter attuare un piano del genere, soprattutto dal punto di vista lavorativo e di vita. Inoltre, pare che si stiano già studiando dei piani di salvataggio per i rifugiati. “Stiamo lavorando per un supporto dell’Unione ai confini con l’Ucraina. […] Sto esortando tutti affinché ci sia solidarietà da parte dei Paesi membri“, ha dichiarato un alto funzionario dell’Ue, fa sapere l’Ansa.
Per la giornata di domani, poi, è previsto un incontro tra il Presidente della Federazione Russa, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, nella speranza di riuscire a porre fine alle tensioni. “La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all’Ucraina avrebbe gravi conseguenze” ha detto Scholz, si legge nell’Ansa.
La risposta del Cremlino
Di fronte agli inviti di “de-escalation” della forza il Cremlino sembra non voler cedere. Sebbene gli avvertimenti siano stati tanti, la linea del gigante dell’Est è abbastanza chiara, seppur qualche spiraglio di luce si riesca ancora ad intravedere. A tal proposito, il portavoce Dmitri Peskov ha rivelato che:
“Ci aspettiamo che questi esigui canali per il dialogo alla fine ci permetteranno di trovare una sorta di […] soluzione che veramente significherà il tenere conto dei nostri interessi. Nell’ambito delle questioni per noi essenziali, gli americani ignorano le nostre preoccupazioni. […] Noi comunque speriamo. In qualità di persone ragionevoli, ci stiamo preparando al peggio, ma speriamo comunque nel meglio”.
Scritto da Diego Lanuto.
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La via della diplomazia per la questione Ucraina si sta rivelando inefficace e sia Oriente che Occidente si preparano al peggio