Dalla lente d’ingrandimento dell’Occidente sembra che le truppe russe siano pronte a invadere l’Ucraina. Tuttavia Mosca respinge le accuse, e Macron assicura che non ci sarà alcun attacco da parte della Russia. Il Presidente Putin, infatti, comunica che il dispiegamento militare è volto a una maggiore difesa, e non a un invasione. La situazione però resta complessa.
Russia-Ucraina: gli interessi sottesi al conflitto
In un’intervista, la portavoce del Ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, difende la Russia con la tesi precedentemente esposta dal presidente Putin. Sostiene che le accuse degli Stati Uniti sono infondate, e che le truppe militari russe si stanno muovendo all’interno del loro territorio per esercitazioni e missioni di studio. Pratiche di normale gestione militare quindi, come quelle attuate dalla Nato.
La situazione però è molto tesa. Infatti, oltre al disastro umanitario che risulterebbe da un’eventuale invasione russa dell’Ucraina, un problema fondamentale è rappresentato dalle forniture di gas. Infatti, quello che accade in Russia ci riguarda da vicino. L’Italia dipende per il 46% dalle riserve di gas presenti in Russia, fonte energetica che per raggiungere il nostro territorio attraversa l’Ucraina. Quindi, un conflitto tra i due Paesi, potrebbe risultare catastrofico anche per noi.
A proposito di energia, se proviamo per un momento a approcciarci alla crisi tra Russia e Ucraina da un punto di vista insolito, non europeo o americano, possiamo focalizzarci sulle accuse russe nei confronti degli Stati Uniti. Sempre la portavoce del Ministero degli esteri russo, accusa l’amministrazione Biden di voler acquisire una parte del mercato delle forniture energetiche. Dalla sua prospettiva gli americani vogliono evitare che la Germania concluda un accordo per il gasdotto Nord Stream 2, con l’obiettivo di occupare loro stessi questo mercato.
Intanto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz fa sapere che l’entrata di Kiev nella Nato non è in agenda. Che si tratti già di una vittoria per la Russia? Non si sa. Comunque, si spera in una mediazione che eviti lo scoppio del conflitto.
Michela Foglia
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