La campagna elettorale è iniziata e la maggioranza ha iniziato a azzannarsi. Mario Draghi, che rischia di restare schiacciato tra le forze politiche, richiama tutti all’ordine. “Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal Presidente Mattarella con questo obiettivo” dice il Primo ministro. Sono molte le difficoltà di un Premier che guida una maggioranza spaccata al suo interno.
Maggioranza o maggioranze?
I continui litigi e tira e molla tra le forze politiche fanno emergere una maggioranza formata da più maggioranze, inconciliabili tra di loro. Quando Mario Draghi è stato chiamato per ricoprire il ruolo di Presidente del consiglio, la scelta aveva riempito di fervore gli animi popolari. La sua consolidata esperienza all’interno delle istituzioni economiche faceva ben sperare sulla gestione degli aiuti europei. La sua credibilità internazionale, ha infatti dato una bella spinta al nostro Paese, ma lo stesso non sembra accadere per quanto riguarda le riforme, soprattutto sociali. Per l’attuazione di queste, infatti, c’è bisogno di una maggioranza consolidata, che attui una strategia unitaria e che non pensi solo a fare campagna elettorale.
Le disuguaglianze sociali non riguardano un problema secondario rispetto a quello prettamente economico. I problemi di chi già nuotava in cattive acque si sono acuiti con l’emergenza sanitaria. Si aggiunge a ciò il caro bollette, che incide pesantemente su famiglie e imprese, aggravando i colpi causati dall’inflazione. Una situazione che non fa ben sperare, il timore è infatti che l’inflazione al 7,5% degli Stati Uniti si sposti poi in Europa, come accade spesso con questi fenomeni.
In una situazione così, l’intervento di Mario Draghi volto a riportare sui binari la maggioranza, era doveroso. Che si tratti di un primo passo verso la crisi di governo? Impossibile che l’irresponsabilità di chi siede in Parlamento possa arrivare a questo livello, anche se, come si suol dire “non c’è fine al peggio”.
Michela Foglia
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