Quale sarà la didattica del futuro? Ce lo dice GoStudent, un’ex startup nata in Austria specializzata nelle ripetizioni scolastiche online. L’idea fu del giovane Felix Oshwald, all’epoca un 21enne alle prese col suo master in Finanza quantitativa all’ETH di Zurigo, che voleva dare supporto agli studenti che necessitavano di una mano in matematica tramite un servizio di chat per i compiti su Whatsapp. Nel 2015 GoStudent, che era solamente allo stato embrionale rispetto a ciò che sarebbe diventata negli anni, venne sommersa da numerose richieste di aiuto da parte di studenti. A quel punto Ohswald propose al suo amico Gregor Müller (co-fondatore di GoStudent) di realizzare un’app che permettesse agli utenti di essere messi in contatto con tutor e ricevere un supporto di qualità. La realizzazione di questo progetto fu l’inizio di un percorso di successi e di crescita: dalla fondazione nel 2016 a Vienna, GoStudent è ora presente in 22 Paesi e ha aperto 22 uffici internazionali ì, tra cui uno a Milano. L’azienda non solo collabora con più di 15.000 insegnanti nel mondo, ma dal 2020 ha ricevuto più di 590 milioni di euro di finanziamenti da parte di investitori internazionali. Nel novembre 2020, Felix Ohswald è stato inserito nella lista Forbes “30 under 30”.

GoStudent e lo sviluppo della didattica del futuro

Importante riconoscere che la pandemia ha sicuramente accelerato la digitalizzazione dei processi di apprendimento come GoStudent. Prima della diffusione del Covid-19 in pochi utilizzavano i digital tool per l’apprendimento, mentre oggi molti si sono adoperati per offrire soluzioni innovative a riguardo.

Ad oggi l’azienda si sta occupando di trovare nuove modalità di insegnamento tramite l’uso della realtà virtuale, come riporta in un intervista a Vanity Fair: «Con l’ausilio dell’intelligenza artificiale si può rendere l’insegnamento più “misurabile” e tenere traccia dei progressi nell’apprendimento. È, inoltre, possibile individuare le esigenze di ciascuno studente e creare percorsi di studio realizzati ad hoc». Un esempio a riguardo è “ELSA”, un’azienda EdTech che utilizza il riconoscimento vocale per fornire agli utenti esercizi di pronuncia inglese mirati e consigli personalizzati sulla base della propria lingua madre. Un’altra piattaforma è “Memrise” che usa il machine learning e la ripetizione dilazionata di vocaboli già noti allo studente al fine di rendere più personalizzato ed efficace il processo di apprendimento di nuove nozioni.

Insomma, la scuola ci sarà sempre come ambiente dove i ragazzi possono socializzare e conoscere altre persone, ma frequentare le lezioni scolastiche la mattina ed essere affiancati da un insegnante privato nel doposcuola è un trend in forte crescita. Dice Ohswald: «È fondamentale che in futuro scuole ed enti di tutoraggio privati s’impegnino ad andare a braccetto e cooperare sempre di più tra loro, al fine di rendere migliore e maggiormente inclusiva l’esperienza di apprendimento degli studenti».

Fonte Foto: Vanity Fair

Ludovica Perfini

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