Il presidente Mario Draghi è pronto a dimettersi: “Trovatevi un altro premier”.
L’ultimatum di Mario Draghi
Lo scorso Giovedì il presidente Draghi ha minacciato la crisi di governo. Ha alzato la voce con i capidelegazione della maggioranza facendo riferimento a quanto accaduto sul Dl Milleproroghe, con il governo battuto quattro volte in Commissione. “Così non va, dentro o fuori. Non bisogna affossare i provvedimenti in Aula. Trovatevi un altro premier, è successo un fatto grave”.
Il richiamo di Draghi non era indirizzato solo al Centrodestra ma a tutte le forze politiche della maggioranza. La preoccupazione principale è legata al fatto che “non ha alcuna intenzione di vivere un anno a Palazzo Chigi guidando un governo elettorale sempre più litigioso man mano che si avvicina la data del voto per eleggere il prossimo Parlamento.”
Draghi ha presentato tale situazione anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ascoltato e preso atto dell’atteggiamento che vuole tenere il presidente del Consiglio.
Dal presidente del Consiglio, di fatto, è arrivato un ultimatum ai partiti: 40 giorni di tempo. Fino al 31 Marzo quindi, quando scadrà lo stato di emergenza. Quello che vuole è dimostrare che “in Parlamento le forze politiche si adeguano e votano in modo compatto i provvedimenti decisi dal Consiglio dei ministri e si seguono senza imboscate gli accordi presi nella maggioranza insieme a Palazzo Chigi”. Se così non fosse, Draghi prenderà atto dimettendosi.
Quali sarebbero le conseguenze delle dimissioni?
La maggioranza andrebbe a sgretolarsi perdendo la guida e il collante del presidente. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in caso di crisi “non proverebbe a formare un nuovo esecutivo e scioglierebbe immediatamente le Camere per andare a elezioni nel mese di Giugno”. Facendo così, si rinvierebbero di un anno i referendum sulla Giustizia che hanno appena ricevuto il via libera della Corte Costituzionale.
Valeria Doddo